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biodiversità



               Purtroppo per noi, e purtroppo anche per lui, è un animale che ha un bassissimo tasso riproduttivo, perché
            le femmine sono sessualmente mature dal terzo, quarto o quinto anno e partoriscono in gennaio da uno a tre
            cuccioli piccolissimi. Partoriscono in tane che hanno preparato con estrema cura.

            Com’è la tana?
               Le assicuro che è splendida!  L’orsa sceglie una buca nella roccia con il fondo abbastanza scavato e lo riempie
            con strati alterni di muschio, foglie secche e rametti... Quasi a fare un materasso dove far nascere i piccoli.
               È veramente emozionante vedere l’accuratezza della costruzione di questo lettino, se così si può dire. In-
            tanto che i piccoli non arrivano a due-tre anni, la femmina non è più pronta a riprodursi, perché li alleva, li ad-
            destra, li istruisce ai rischi della vita. Il primo parto avviene a tre-quattro anni. I due-tre anni successivi non ci
            saranno altre nascite. Insomma, il tasso riproduttivo è estremamente basso e questo rende problematica la so-
            pravvivenza della popolazione, insieme a tutti gli altri rischi che corre e dei quali abbiamo parlato.

            Fino a qualche anno fa era una specie in via d’estinzione.
               Mah! Lo è ancora, mi creda. Adesso siamo tutti seriamente preoccupati per la sopravvivenza della specie.

            C’è stata un’azione di salvaguardia operata dall’Ente Parco?
            Com’è la situazione? Non è del tutto scongiurato questo pericolo, vero?
               No, mi creda, no. Questa specie è seriamente a rischio d’estinzione. Le nostre stime dicono che sono vivi,
            in giro per questa zona, del centro Appennino, dai trenta ai trentacinque soggetti ed è un numero sicuramen-
            te al di sotto della soglia sufficiente a garantire una notevole, indispensabile, variabilità genetica. Le stime di
            un professore svizzero che ha lavorato per il Parco, Roth, parlano di quaranta/quarantacinque esemplari. Cioè
            sono sostanzialmente coincidenti i nostri dati e i dati di questo ricercatore. Entrambi siamo preoccupatissimi,
            per cui ci stiamo impegnando per studiare, monitorare l’ambiente e per svolgere interventi di ripristino delle sue
            condizioni ambientali particolari, cioè ad esempio l’agricoltura di montagna, colture a perdere, ridiffusione di frut-
            tiferi, piante da frutto delle quali l’orso è ghiottissimo... Tutta la frutta gli piace da matti!

            E fa bene! La frutta fa bene. Lui se ne intende di cibo, l’orso!
               Si, veramente nelle stagioni giuste s’ingozza di frutta...

            Qual è il comportamento giusto con l’orso per non farlo arrabbiare? Può essere pericoloso?
               Ma no, guardi. Non si ha notizia storica di aggressioni all’uo-
            mo.

            È un tranquillo...
               Certamente. In genere, se qualcuno arriva a pochi metri da
            un’orsa, non dandole il tempo di sentire l’arrivo, e se l’animale ha
            con sè i piccoli, allora può manifestare segni di nervosismo.
            Si, perché ha paura, deve difendersi...
               Basta star fermi, anche perché è fortemente miope ma sen-
            te molto con l’odorato. Appena si accorge della vicinanza di un uo-
            mo, cerca di scappare.
               È una forma di autodifesa, e questo, purtroppo, non capita nei gio-
            vani orsi, i quali hanno perduto la mamma da piccolissimi e quindi
            non hanno avuto quel ciclo di istruzioni di cui le parlavo prima, che
            dura dai due anni ai tre anni. Questi giovani orsi sono più confiden-
            ti verso l’uomo, si avvicinano ai centri abitati, perché nessuno ha det-
            to loro quanto può essere rischioso avvicinare l’uomo.

            Si, sono ancora puri ed ingenui e non sanno quanto può es-
            sere pericoloso l’uomo.
               No, la mamma in sintesi non gli ha detto “stacci attento”.

            Per concludere, quanti esemplari di orso ci sono nel parco?
               All’interno del parco crediamo che ce ne siano attorno a ven-  L. Sammarone - CFS
            ti-venticinque. Nelle aree circostanti al Parco, ancora altrettanti, Costruzione di un campetto per l’alimentazione esclusiva del-
            al massimo.                                              l’orso.






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