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meteorologia
IL CLIMA VARIABILE
DELL’APPENNINO
Le numerose stazioni di monitoraggio del Servizio Meteomont forniscono dati
utili allo studio dei cambiamenti climatici sulle nostre montagne
a lunghezza della dorsale per lo studio dei cambiamenti cli- appenninica varia molto tra i due
appenninica da nord a sud matici. versanti, tirrenico e adriatico,
L supera i 1.000 km, e in que- Di sicuro è possibile fare conside- anche in funzione della provenien-
sto lungo tratto le condizioni razioni di carattere generale: il za delle perturbazioni: quando
meteorologiche e della neve varia- clima, per esempio, è sostanzial- infatti queste passano dai Balcani
no in continuazione per effetto di mente influenzato e mitigato dalla sull’Adriatico si caricano di umi-
una serie di fattori, tra cui la diffe- presenza dei mari fino alle alte dità, provocando abbondanti e
rente direzione delle vallate rispet- quote. Si può in linea di massima intense precipitazioni nevose sul
to ai venti dominanti e ai vicini inquadrarlo nel tipo nevoso marit- lato orientale dei grandi massicci
mari, un’altitudine generalmente timo ma con numerose eccezioni e centrali (Maiella e Gran Sasso),
piuttosto bassa associata invece forme di transizione al tipo nevoso che bloccano il fronte e fanno con-
alla presenza di grandi massicci continentale, sempre più marcato densare le nubi. Se invece la per-
centrali (Gran Sasso, Maiella, al crescere della latitudine e del- turbazione è di origine atlantica, le
Velino-Sirente, Monti Sibillini) e l’altitudine. Sull’arco alpino, in precipitazioni riguardano soprattut-
la posizione “baricentrica” rispetto confronto, la situazione è più omo- to il versante tirrenico della dorsa-
al bacino del Mediterraneo, sede di genea, con un clima tipicamente le, che, essendo più caldo di quello
scontro tra masse di aria calda e di continentale, anche se in modo più adriatico, tende a mantenere meno
aria fredda. I dati raccolti nell’arco marcato nel settore orientale a lungo l’innevamento al suolo.
di circa 20 anni dal Servizio rispetto a quello occidentale. Il La neve che si forma e cade sulle
Meteomont del Corpo Forestale manto nevoso rimane costante montagne appenniniche è in genere
dello Stato in oltre 120 stazioni di nelle sue proprietà fisico-struttura- formata da fiocchi grandi, umidi e
monitoraggio confermano queste li, è asciutto, a debole coesione, pesanti, che risentono molto degli
caratteristiche di variabilità e, pur conserva per parecchio tempo con- sbalzi termici tipici della regione:
non avendo la pretesa di far giun- dizioni interne di debolezza e in linea di massima, la vicinanza
gere a conclusioni e senza formu- instabilità, tanto da facilitare la dei mari attenua le escursioni ter-
lare ipotesi specifiche, costituisco- formazione di valanghe. miche stagionali e la temperatura
no tuttavia un valido contributo L’innevamento sulla dorsale media in determinati periodi del-
l’anno è sempre relativamente alta
rispetto alle stazioni alpine, ma,
R. Iezzi - NDN CFS
specie sui grandi massicci centrali
e in quota, sono frequenti escursio-
ni termiche giornaliere molto mar-
cate, che sottopongono i cristalli di
neve a continui processi di fusione
e rigelo e favoriscono la formazio-
ne di grani grossi e arrotondati. Il
manto nevoso tende a dare origine
a valanghe soprattutto durante e
subito dopo una bufera: la stabiliz-
zazione è infatti piuttosto rapida, e
le debolezze strutturali non per-
mangono a lungo.
Nell’Appennino settentrionale, che
da Colle di Cadibona giunge sino al
Monte Cimone (circa 292 Km), dal
punto di vista climatico è possibile
Stazione Meteomont: misurazione della temperatura ambientale. individuare una zona montana infe-
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