Page 23 - n_10
P. 23

meteorologia



                 IL CLIMA VARIABILE



                        DELL’APPENNINO






           Le numerose stazioni di monitoraggio del Servizio Meteomont forniscono dati
                   utili allo studio dei cambiamenti climatici sulle nostre montagne


                a lunghezza della dorsale    per lo studio dei cambiamenti cli-  appenninica varia molto tra i due
                appenninica da nord a sud    matici.                            versanti, tirrenico e adriatico,
         L supera i 1.000 km, e in que-      Di sicuro è possibile fare conside-  anche in funzione della provenien-
          sto lungo tratto le condizioni     razioni di carattere generale: il  za delle perturbazioni: quando
          meteorologiche e della neve varia-  clima, per esempio, è sostanzial-  infatti queste passano dai Balcani
          no in continuazione per effetto di  mente influenzato e mitigato dalla  sull’Adriatico si caricano di umi-
          una serie di fattori, tra cui la diffe-  presenza dei mari fino alle alte  dità, provocando abbondanti e
          rente direzione delle vallate rispet-  quote. Si può in linea di massima  intense precipitazioni nevose sul
          to ai venti dominanti e ai vicini  inquadrarlo nel tipo nevoso marit-  lato orientale dei grandi massicci
          mari, un’altitudine generalmente   timo ma con numerose eccezioni e   centrali (Maiella e Gran Sasso),
          piuttosto bassa associata invece   forme di transizione al tipo nevoso  che bloccano il fronte e fanno con-
          alla presenza di grandi massicci   continentale, sempre più marcato   densare le nubi. Se invece la per-
          centrali (Gran Sasso, Maiella,     al crescere della latitudine e del-  turbazione è di origine atlantica, le
          Velino-Sirente, Monti Sibillini) e  l’altitudine. Sull’arco alpino, in  precipitazioni riguardano soprattut-
          la posizione “baricentrica” rispetto  confronto, la situazione è più omo-  to il versante tirrenico della dorsa-
          al bacino del Mediterraneo, sede di  genea, con un clima tipicamente  le, che, essendo più caldo di quello
          scontro tra masse di aria calda e di  continentale, anche se in modo più  adriatico, tende a mantenere meno
          aria fredda. I dati raccolti nell’arco  marcato nel settore orientale  a lungo l’innevamento al suolo.
          di circa 20 anni dal Servizio      rispetto a quello occidentale. Il  La neve che si forma e cade sulle
          Meteomont del Corpo Forestale      manto nevoso rimane costante       montagne appenniniche è in genere
          dello Stato in oltre 120 stazioni di  nelle sue proprietà fisico-struttura-  formata da fiocchi grandi, umidi e
          monitoraggio confermano queste     li, è asciutto, a debole coesione,  pesanti, che risentono molto degli
          caratteristiche di variabilità e, pur  conserva per parecchio tempo con-  sbalzi termici tipici della regione:
          non avendo la pretesa di far giun-  dizioni interne di debolezza e    in linea di massima, la vicinanza
          gere a conclusioni e senza formu-  instabilità, tanto da facilitare la  dei mari attenua le escursioni ter-
          lare ipotesi specifiche, costituisco-  formazione di valanghe.        miche stagionali e la temperatura
          no tuttavia un valido contributo   L’innevamento sulla dorsale        media in determinati periodi del-
                                                                                l’anno è sempre relativamente alta
                                                                                rispetto alle stazioni alpine, ma,
                                                                 R. Iezzi - NDN CFS
                                                                                specie sui grandi massicci centrali
                                                                                e in quota, sono frequenti escursio-
                                                                                ni termiche giornaliere molto mar-
                                                                                cate, che sottopongono i cristalli di
                                                                                neve a continui processi di fusione
                                                                                e rigelo e favoriscono la formazio-
                                                                                ne di grani grossi e arrotondati. Il
                                                                                manto nevoso tende a dare origine
                                                                                a valanghe soprattutto durante e
                                                                                subito dopo una bufera: la stabiliz-
                                                                                zazione è infatti piuttosto rapida, e
                                                                                le debolezze strutturali non per-
                                                                                mangono a lungo.
                                                                                Nell’Appennino settentrionale, che
                                                                                da Colle di Cadibona giunge sino al
                                                                                Monte Cimone (circa 292 Km), dal
                                                                                punto di vista climatico è possibile
          Stazione Meteomont: misurazione della temperatura ambientale.         individuare una zona montana infe-


                                                                                                            23
   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28