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                                   L’OPERA DI REINTRODUZIONE DELLA FORESTALE

          SUL VELINO TORNANO I GRIFONI





                      Alla scoperta del massiccio abruzzese dove, all’interno della

                     Riserva naturale dello Stato, dopo due secoli di assenza sono
                                  tornati a volteggiare gli immensi avvoltoi




                ’inverno le grandi montagne d’Abruzzo si af-   in una piramide che la neve e il ghiaccio rendono an-
                facciano sul centro di Roma. Basta salire al Gia-  cora più vistosa. Una piramide a più punte, dato che al-
         D nicolo in una giornata serena per notare un         la cima più alta si affacciano il Pizzo Cafornia e il Mon-
                                            triangolo bian-    te Sevice.
                                            co che fa capoli-  Oggi, le autostrade che s’intersecano ai suoi piedi ren-
                                            no alle spalle     dono il Velino una delle più frequentate montagne d’A-
                                            dell’altare della  bruzzo. Il versante settentrionale, più dolce, digrada
                                            Patria. E’ la ci-  verso l’Altopiano delle Rocche con pianori e faggete e
                                            ma del Velino,     offre gli itinerari più piacevoli per i camminatori, che
                                            la terza per quo-  possono ammirare all’inizio dell’estate le ricche fiori-
                                            ta dell’intero     ture che colorano i ghiaioni e i pascoli.
                                            Appennino.         Più aspra ma altrettanto affascinante, la Valle di Teve
                                            Un’immagine        segna il confine con il Lazio e offre un itinerario più lun-
                                            che sembra av-     go, ai piedi della muraglia calcarea del Muro Lungo. L’i-
                                            vicinare la me-    nizio della forra è rivestito da lecci. Più avanti, per ore,
                                            tropoli alla na-   si cammina a piena immersione tra i faggi.
                                            tura e alle mon-   Verso il Fucino l’ambiente è completamente diverso.
                                            tagne.             Spogli di vegetazione d’alto fusto, interrotti da mode-
                                            Ancora più im-     ste pareti di roccia, i pendii di erba e ghiaie del Velino,
           S. ARDITO S. ARDITO              ponente il Veli-   del Cafornia e del Sevice si alzano ripidi per i 1500 e
                                            no appare a chi
                                                               più  metri di dislivello che separano le cime da Massa
                                            percorre la con-   d’Albe e Rosciolo.
          Un grifone nei recinti del Corpo forestale
                                            ca del Fucino,     Esposti in pieno al sole, questi pendii sono molto caldi
          occupata in passato dal più grande lago d’Abruzzo.   in estate, e consentono d’inverno facili ma spettacola-
          Rocciosa d’estate, la montagna si trasforma d’inverno  ri itinerari con picozza e ramponi. Partire dal Fucino in




                                IL PROGETTO SI ALLARGA

            Diciassette grifoni provenienti dalle province spagnole dell’Extremadura e dal-
            la Castilla-La Mancha volteggiano sui cieli di Scanno, un paesino ai confini del
            Parco Nazionale d’Abruzzo. Continua in questo modo l’operazione di reintro-
            duzione di questo enorme avvoltoio avviata dal Corpo forestale dello Stato nel
            1993 nella Riserva Naturale dello Stato del Monte Velino dove vivono in libertà
            più di 50 esemplari che hanno ricolonizzato l’ambiente appenninico. Per ospi-
            tare gli ultimi arrivati sono state realizzate due capaci voliere circondate da un’ampia recinzione che ha lo sco-
            po di evitare vicinanze pericolose con cani randagi, altri animali e curiosi troppo invadenti.Gli uccelli giunti lo
            scorso dicembre direttamente dalla Spagna, dopo un periodo di ambientamento, sono stati liberati il loco uti-
            lizzando le stesse tecniche già collaudate sul Velino.Sarà particolarmente importante studiare sul piano scien-
            tifico le interazioni tra il nucleo già consolidato del Velino e la nuova colonia di Scanno che dista circa 50 chi-
            lometri in linea d’aria dalla prima. Ancor più rilievo assume l’operazione di reintroduzione di questi uccelli se
            si pensa che il grifone era praticamente scomparso dall’Italia peninsulare da circa 200 anni.




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