Page 10 - Calendario 2005
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C
“
erto, certo”- fece ancora imparpagliato il maresciallo.
Aquali grado di disperazione era arrivato Ciccino,accanosciuto da
tutti come omo non violento,perminacciare un parrino?Gli venne
un dubbio.“Una curiosità, don Michele. Quando andò da Barbaro,
aveva la tonaca?”“No, non ero vestito come mi vede oggi. Per
comodità, mi ero messo i jeans e maglione leggero a girocollo.
Uno che non lo sa, come fa a capire che si trova davanti a un
parrino?” “Avevate avuto modo di conoscervi prima?”
“L’ho intravisto in chiesa solo il giorno del funerale. Le volte che sono stato a casa sua
per la Benedizione pasquale ho trovato solo la moglie”. “Lei, a Barbaro, gli disse chi era?” Il
parrino ci pinsò tanticchia.“Non credo di averne avuto il tempo”. “Un’ultima cosa. E’ sicuro che
ha voluto sparare in alto?” “Sicurissimo. Voleva solo allontanarmi spaventandomi”. Appena il parrino
niscì,il maresciallo chiamò l’appuntato Colamonaci e gli spiò d’accertarsi se Barbaro Francesco,che tiniva in
casa un fucile da caccia,era in regola con la liggi. Abbastarono una decina scarsa di minuti che
l’appuntato tornò con la risposta:Barbaro aviva le carte in regola.Aggiunse,a titolo
d’informazione,che a lui,Colamonaci,Barbaro Francesco arrisultava,pervoce
popolare,pirsona onesta e degna di considerazione,macari se di carattere
bastevolmente difficile. E detto ciò,restò fermo davanti alla scrivania del suo
superiore.Si era evidentemente incuriosito perla domanda d’informazione
sul permesso di caccia e sperava che il maresciallo gliene spiegasse la ragione.
“Grazie, puoi andare”-gli disse invece Brancato. Aveva fatto promissa al
parrino di trattare la facenna in modo discreto e perciò non poteva
metterne a parte Colamonaci,non perché l’appuntato fosse sparlittero,
tutt’altro,ma meno sono le pirsone a conoscenza di una data cosa e
minore è il rischio che quella data cosa si sappia in giro. Che fare,ora?
Andare subito da Ciccino Barbaro e farsi consegnare il fucile? Taliò il
ralogio,si erano fatte le cinco passate.Potiva rimandare la visita alla
matina appresso? Vediamo come stanno le cose,si disse.Pericoloso persé
e pergli altri,aviva definito don Michele a Ciccino.Ma se uno ha deciso di
essiri pericoloso persé - continuò a ragionare il maresciallo - non è 1 V s. Ugo
2 S s. Francesco di Paola
nicissario che sia in possesso di un’arma qualsiasi,da foco o da taglio,gli
3D s. Pancrazio
abbasta uno sdirrupo dintra al quale buttarsi o tanticchia di vileno peri 4 L s. Isidoro
sorci.Quando sei arrivato al punto di volerti 5 M s. Vincenzo Ferreri
6 M s. Marcellino
fare male,ogni cosa è bona a farti male,
7 G s. Giovanni de la Salle
persino la più semplici espressione della 8 V s. Redento
natura,un fungo vilininoso,una bacca 9 S s. Maria di Cleofe
10 D s. Terenzio
maligna.La massima fortuna che un
1 1 L s. Stanislao
omo può aviri nella vita è quella di non 12 M s. Zenone
arrivare mai a un punto di disperazione 13 M s. Martino papa
dal quale non puoi tornare narrè.In 14 G s. Massimo
15 V s. Paterno
quanto all’essiri pericoloso pergli altri, 16 S s. Benedetto G. Labre
certo che il possesso di un’arma può 17 D s. Roberto conf.
aviri un peso considerevole,può 18 L s. Eleuterio
19 M s. Emma
rappresentare una tentazione 20 M s. Agnese
irresistibile.Ma nel caso specifico 21 G s. Anselmo
Ciccino,a stare alle parole del parrino, 22 V s. Teodoro
23 S s. Giorgio
imbracciato il fucile aviva esploso un 24 D s. Fedele
solo colpo in aria.Certo,non si trattava di tentato omicidio,se avesse 25 L s. Marco ev.
voluto colpire a don Michele,avrebbe potuto farlo facilmente,il parrino Ann. della Liberazione
26 M s. Anacleto
s’attrovava a pochi metri,completamente esposto.Una grave
27 M s. Zita
intimidazione era,questo sì.Che si sarebbe potuta ripetere con qualcun 28 G s. Pietro Chanel
altro che,ignaro,si spingeva fino alla casa di Ciccino.Ma chi poteva essere 29 V s. Caterina da Siena
30 S s. Pio V
questo“qualcun altro”? Ciccino non aviva amici,l’unico col quale ogni
Anniv. della Carica
tanto parlava era il cognato e perciò,concluse il maresciallo,non c’era di Pastrengo (1848)
pericolo che perquella sera il vidovo dispirato poteva ripetere il gesto
sconsiderato.L’indomani a matino si sarebbe fatto la scarpinata.