Page 12 - Calendario 2005
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N        iscì presto,la giornata promittiva sereno



                                   e a metà matinata il sole avrebbe battuto forte,
                                   meglio evitare la calura.La trazzera era tutta
                                    un’acchianata tra fossi e lastroni di pietra e a
                                     un certo momento la jeep non ce la fece più.
                                    Non restava che continuare a pedi.Pigliò dalla
                                   machina il megafono che si era portato appresso
                                 perparlamentare con Ciccino senza rischiare di
                             attrovarsi svociato e se lo mise a tracolla.Caminò perun
                         quarto d’ora.Lo scosceso viottolo da capre che stava
                    percorrendo era circondato,a mano manca e a mano dritta,da      1D s. Giuseppe artigiano
            fitte macchie di piante serbaggie,a tratti formavano una specie               Festa del Lavoro
                                                                                   2 L s. Atanasio
            d’impenetrabile parete spinosa.Il silenzio era totale,si sarebbe potuta
                                                                                   3 M s. Giovenale
            sentire una serpe frusciare in mezzo all’erba.Respirò a funno quell’aria  4 M s. Ciriaco
            frisca,bona,che odorava di resina.Aun tratto,a mano dritta,la parete verde  5 G s. Angelo
                                                                                   6 V s. Evodio
            s’nterruppe,si aprì a una specie di minuscolo belvedere sotto il quale,a
                                                                                    7 S s. Sereno
            strapiombo,si vidivano le ultime case del paìsi,quelle che avivano la forma di  8D s. Ida
            una prua.Ristette tanticchia a taliare il panorama,calcolò che gli            Ascensione di Nostro Signore
            ammancava un altro quarto d’ora scarso perarrivare alla casa di Ciccino.  9 L s. Geronzio
                                                                                   10 M s. Antonino
            Ripigliò a caminare,la testa vascia pirchì era assorto a pinsare alle parole  1 1 M s. Petronilla
            giuste da usare perconvincere quel povirazzo a consegnargli il fucile e per  12 G ss.Nereo e Achilleo
            persuaderlo,soprattutto,a non fare cose di danno verso se stesso.Tutto  13 V s. Leonardo
                                                                                   14 S s. Mattia
                                                    ‘nzemmula si bloccò.Aveva
                                                                                   15 D s. Isidoro - Pentecoste
                                                       percepito davanti a lui un  16 L s. Ubaldo
                                                       movimento fulmineo.         17 M s. Pasquale
                                                                                   18 M s. Felice
                                                       Non visto,non udito,ma
                                                                                   19 G s. Ivo
                                                       proprio appena percepito    20 V s. Bernardino
                                                       attraverso quel senso       21 S s. Valente
                                                                                   22 D s. Rita da Cascia - SS. Trinità
                                                       misterioso e armalisco
                                                                                   23 L s. Desiderio
                                                       che certe volte si risveglia  24 M s. Ester
                                                      nell’uomo e l’avverte di un  25 M s. Beda
                                                                                   26 G s. Filippo Neri
                                                    possibile pericolo.Isò l’occhi.
                                                                                   27 V s. Agostino di Canterbury
                                      Apochi metri di distanza,il viottolo,deserto,  28 S s. Germano
                                      faciva una curva.Ma proprio vicino alla curva,  29 D s. Ferdinando - Corpus Domini
                                                                                   30 L s. Giovanna d’Arco
                                    a mano manca,la parete di arbusti stava
                                                                                   3 1 M Visitazione della Beata Vergine
            finendo di ricomporsi in un tremare di foglie e un vibrare di rami.Capì
            subito che qualcuno che scendeva peril viottolo,fatta la curva,aveva visto lui
            che saliva e si era immediatamente nascosto.Qualcuno che aveva scanto di
            incontrare un carabiniere in divisa,qualcuno che non aveva nessuna gana di
            farsi riconoscere,qualcuno che…L’istinto ebbe la meglio,senza manco rendersene conto il maresciallo scattò,si
            tuffò dintra la macchia dalla stissa parte dell’altro,con tutto il peso del suo corpo si aprì un varco,una nicchia,mentre
            il punto dove s’attrovava un attimo prima veniva spazzato da una raffica assordante.L’altro aviva usato un
            kalashnikov.E che potiva fare lui con la sua arma d’ordinanza?Avvertì d’aviri la fronte vagnata di sudore,ci passò la
            mano e s’addunò ch’era macchiata di sangue.Le spine della pianta serbaggia gli avivano lacerato la faccia, le mano e
            ora s’attaccavano alla giacca e ai pantaloni facendogli difficili i movimenti.Tirò fora
            l’arma.Quindi isò il vrazzo e sparò un colpo in aria gridando:“Arrenditi! Sono il
            maresciallo”…Un’altra raffica,questa volta pericolosamente vicina,gli troncò la frase.E,
            assieme alla frase,troncò macari alcuni rametti che quasi toccavano la sua testa.“Questo
            m’ammazza quando vuole”-pensò il maresciallo.La posizione nella quale si trovava era
            troppo pericolosa,abbisognava assolutamente mettersi tanticchia più al coperto.Ma per
            ottenere questo risultato era necessario che l’avversario fosse costretto a cangiare a sua
            volta di posto.Ma come fare?Allora gli venne in mente che aviva con sé il megafono.Se lo
            portò alla bocca,inspirò profondamente,parlò.“Colamonaci!”…”onaci…onaci”…ripetè
            l’eco.“ E’ qui davanti a me! L’abbiamo preso! Venite avanti da sinistra! Tortorici!”
            …”rici…rici”…ripetè l’eco. “Voi venite da destra! L’abbiamo circondato!” Allora vitti l’omo
            sbucare come una lepre,percorrere il viottolo,sparire oltre la curva.
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