Page 14 - Calendario 2005
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N        iscì fora dalla macchia macari lui - la tasca mancina,impigliata tra i rami spinosi,si lacerò - si



            gettò all’inseguimento.Prima della curva si fermò col sciato grosso e col batticore che gli
            impedivano di sentiri se l’omo con il mitra continuava a scappare o se se ne stava immobile a due
            passi da lui ad aspettare che compariva perastutarlo con una raffica precisa.Arriniscì a calmarsi
            quel tanto che bastava perappizzare le orecchie.Nessuna rumorata,solo un cane abbaiava
                    lontano.Col busto calato in avanti fece due passi e si trovò alla fine della curva.
                    Sporgì cautamente la testa.Davanti a lui il paesaggio cangiò di colpo.Il viottolo
                    continuava,senza pareti di piante serbaggie,visibilissimo,perun lungo tratto in mezzo a una
                      sorta di grande pianoro coltivato a pascolo,dopo ripigliava a inerpicarsi sulla montagna.Non c’era traccia
                               dell’omo in fuga.Evidentemente aviva addeciso di non seguire più il viottolo,forse pinsava di andare a
                                sbattere contro gli altri carabinieri chiamati dal maresciallo.Che non esistevano,certo,ma lui non
                                lo sapiva.Amano dritta,la riconobbe subito,c’era la casa di Ciccino circondata dall’orto protetto dalla
                           bassa palizzata.Porta chiusa,finestre sbarrate,la casa pariva disabitata.In mezzo all'orto sorgeva un
                         pozzo con torno torno un muretto alto tanticchia di più di un metro.Il maresciallo non ebbe dubbio.L’omo
                       non aviva che due posti dove starsene ammucciato:o darrè la casa di Ciccino ad aspittare che venisse allo
                        scoperto o s’attrovava ancora più vicino,rannicchiato dietro il muretto del pozzo,pronto a saltare in piedi
                        come una molla e a sparare.Ci pinsò sopra tanticchia e arrivò alla conclusione che la prima ipotesi era
                        sbagliata:l’omo non aviva avuto il tempo niccissario ad arrivare fino a darrè la casa,sicuramente però aviva
                        avuto il tempo di saltare la palizzata e rifugiarsi dietro il muretto del pozzo.L'unica era fare una prova.Una
                        prova che però viniva a costare una cartuccia e lui,in proposito,non è che era particolarmente ricco.Un
                      caricatore e basta.Ma ne valeva la pena.Puntò,sparò contro il pozzo,si gettò pancia a terra.La risposta arrivò
            immediata,la raffica potò una para d’arbusti.Ma il maresciallo aviva saputo accussì quello che voleva:l’omo era darrè il
            muretto.Sempre restando pancia a terra,si mosse in avanti facendo forza sui gomiti e,strisciando come una serpe,arriniscì
                                                                  a infilare la testa tra i rami di un arbusto e a taliare.La
                                                                  posizione nella quale si trovava era ottima,da lì
                                                                  arrinisciva a tenere sotto controllo il  pozzo.Vidiva macari
                                                                  la porta inserrata della casa.E ora,che fare?La situazione
                                                                  minacciava di addivintare sempre più pericolosa via via
                              1 M s. Giustino
                              2G s. Erasmo                        che il tempo passava.L’omo ben presto si sarebbe fatto
                                    Anniversario della Repubblica
                                                                  pirsuaso che i rinforzi non sarebbero mai arrivati e allora
                              3 V s. Clotilde
                                                                  potiva succedere di tutto.Conveniva parlamentare.Portò
                              4 S s. Quirino
                              5D s. Bonifacio - 191° Anniversario  il megafono alla bocca.Ma adoperò,perquanto possibile,
                                    di Fondazione dell’Arma       un tono basso e convincente,quasi sussurrato.Tanto
                                    dei Carabinieri
                              6 L s. Norberto                     l’omo lo sentiva lo stesso,s’attrovava a una ventina di
                              7 M s. Sabiniano                    metri di distanza.“Me lo spieghi che vuoi fare? Da dove sei
                              8 M s. Medardo                      non ti puoi muovere, lo capisci? Arrenditi, getta il mitra”.
                              9 G s. Efrem
                                                                  Un’altra raffica,istintivamente il maresciallo incassò la
                             10 V s. Colomba
                              11 S s. Barnaba                     testa tra le spalle.Quando taliò nuovamente,vitti,con
                              12 D s. Onofrio                     stupore,che la porta della casa di Ciccino era mezza
                              13 L s. Antonio di Padova
                             14 M s. Parisio                      aperta.Che veniva a significare?La porta si raprì ancora
                              15 M s. Germana                     tanticchia,lentamente,pernon fare rumorata.Allora
                             16 G ss.Quirico e Ciro               nella testa del maresciallo ci fu come un lampo di luce.
                              17 V s. Ranieri
                             18 S s. Domenica                     Aviva capito tutto.Doviva assolutamente fare in modo
                             19 D s. Giuliana Falconieri          d’attirare su di sé tutta l’attenzione dell’omo.Sparò un
                             20 L s. Silverio                     colpo,un secondo,un terzo.Dal pozzo
                              21 M s. Luigi Gonzaga
                             22 M s. Paolino di Nola              venne una raffica rabbiosa.L’ultima,
                             23 G s. Nazario                      perché Ciccino con due balzi era
                             24 V s. Giovanni Battista            arrivato alle spalle dell’omo,gli
                             25 S s. Guglielmo                    aviva piantato alla nuca il fucile da
                             26 D s. Vigilio
                             27 L s. Cirillo Alessandrino         caccia,gli stava dicendo qualche
                             28 M s. Ireneo                       cosa che non si capì.L’omo si susì,
                             29 M ss.Pietro e Paolo
                                                                  gettò il mitra,aspittò con le mani
                             30 G s. Basilide
                                                                  alzate che arrivasse di corsa il
                                                                  maresciallo perammanettarlo.
                                                                  Ma intanto Ciccino,senza manco
                               dire una parola,era rientrato in casa e aviva nuovamente inserrato la porta.
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