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vanno ricercate in primo luogo nelle competenze trasversali, poi nella capacità
di interagire positivamente con altri, nella potenzialità carismatica individuale e
nell’attitudine a delegare, nell’abile gestione del tempo e nell’approccio creativo:
si tratta di abilità e di predisposizioni personali e naturali, profili essenziali alla
produttività lavorativa e al risultato, che vengono qui esaminati con cura, anche
in funzione della pronta riconoscibilità di prerogative da parte dei formatori di
“team”.
Con il passaggio al successivo studio il focus si trasferisce “dall’uomo alla
macchina”. Ad occuparsene è il Dottor Sirio Zolea, che affronta, riscontrando
la normativa UE, quel fenomeno crescente e silenzioso che si annida all’interno
dei più familiari beni strumentali, quello “dell’obsolescenza programmata”: una
sorta di fine vita prestabilita assegnata ad un bene, non tanto perché il suo
impiego possa diventare insicuro o antieconomico da gestire ma essenzialmente
per garantire al produttore una nuova vendita assicurata con il rimpiazzo del
prodotto. Si tratta di strategie che talvolta vanno anche oltre la dimensione del
singolo costruttore per coinvolgere perfino un sistema Paese. Sono chiari gli
interessi in gioco e la disputa riveste valenza giuridica, imponendo un esame che
consideri sia la normativa europea, sia i possibili presidi, alcuni dei quali già atti-
vati a livello nazionale, per contrastare l’orientamento al suicidio tecnico pro-
grammato. Nel particolare, si evidenzia come la Francia abbia adottato misure
adeguate per ostacolare tali artifizi tecnici programmati.
Chiude la specifica rubrica il Dottor Marco Vercillo che presenta taluni
aspetti vicini alla recente normativa recepita nel cosiddetto “Decreto sicurez-
za”. Nella circostanza, l’Autore commenta un’importante pronuncia della Corte
di Giustizia europea concernente l’asilo e, nella fattispecie, la revoca della “pro-
tezione sussidiaria”.
Nell’ambito dell’Osservatorio internazionale, la Dottoressa Vittoria
Bocchetti propone una valutazione sulle norme che disciplinano il diritto
d’autore, recentemente oggetto di direttiva comunitaria. Innegabilmente la
possibilità di ascoltare musica, guardare video, leggere giornali, blog di infor-
mazione presenti in Internet ha profondamente cambiato le nostre abitudini
quotidiane ma la capillarità di queste produzioni e la loro rapida riproducibi-
lità su supporti magnetici ha creato zone d’ombra in cui si annida facilmente
il malaffare. È d’obbligo, allora, adottare strumenti giuridici che proteggano i
diritti dei creatori del primo prodotto, ai quali spetta il giusto riconoscimento
morale e patrimoniale. La tendenza a derubricare certe attività rischia di ina-
ridire e soffocare il libero pensiero, l’ispirazione, l’arte e la creatività, in genere,
di molti artisti.
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