Page 9 - Notiziario 2019-6
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PAGINE DI STORIA




                    Il 25 novembre,



                     unitamente ad


               esponenti di spicco


              del Comando fra cui



                  il Maggiore Reina,


                     il Vadalà invitò


                   d’Annunzio a far



              pubblico atto di fede


                 e devozione al Re.



                     Il Vate rifiutò e

                                                                                          GLI ARDITI
                 sottopose il Reina                                 per la leva obbligatoria in Fiume, ci fu il giuramento la


                   a procedimento                                   cui formula conteneva riferimenti solo alla fedeltà verso

                                                                    il Comandante. Per Vadalà era segnale preoccupante,
              disciplinare concluso                                 inoltre un pattuglione di carabinieri al comando del Te-
                                                                    nente Ferrero aveva sorpreso alcuni ufficiali che strap-
                                                                    pavano da manifesti il nome del Re, episodio di per sé
               con 2 mesi di arresti                                eloquente.

                                                                    Il 22 marzo De Ambris riunì segretamente gli ufficiali
                          di fortezza                               fedeli al Vate per stabilire una linea di condotta: i cara-
                                                                    binieri erano visti con sospetto e il Capitano degli arditi
                                                                    Mario Carli, uno dei fedelissimi di d’Annunzio, ebbe a
                                                                    dire che fosse meglio espellerli. Il 27 marzo De Ambris
            misero in allarme i carabinieri. Il 18 marzo, onomastico  tenne un comizio e furono suonati tutti gli inni meno
            del Comandante, questi dichiarò la ferma intenzione di  la Marcia Reale, richiesta a gran voce da alcuni legionari.
            far sì che Fiume divenisse italiana; la banda del 202°  Si ebbero tafferugli e i carabinieri, pur conservando la
            reggimento fanteria intonò la Marcia Reale, ma dopo     massima calma e moderazione, furono costretti a reagire
            poco le fu ordinato di smettere. In segno di protesta, per  agli insulti e aggressioni di alcuni ufficiali. “Il giornalista
            tre ore, la banda suonò la marcia per le vie della città.  Piero Belli, capo dell’Ufficio Stampa del Comando, uno dei
            Il 21 marzo, dopo che il 26 gennaio fu emanato il bando  più feroci agitatori, pone le mani addosso al brigadiere dei



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IV  9
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