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PAGINE DI STORIA






                    Il 28 settembre


                       1919 il Vadalà

                                                                    fossero trasgrediti e violati; e che la condotta degli ufficiali,
                disponeva di 73 tra                                 se giustificabile durante il viaggio per il suo fine patriottico,

                                                                    non trova scuse essendo giunto il piroscafo a Fiume, allorché
              sottufficiali e truppa.                               si era raggiunto l’intento. La grave imprudenza poi del s.
                                                                    ten. Carlotti nel mettere a parte gli arditi dell’avventura,
                                                                    montandoli contro i carabinieri, deve aver influito sul-
            Successivamente altri                                   l’animo dell’ardito Castelli la cui azione è stata indubbia-

                                                                    mente incoraggiata anche dal contegno acquiescente di tutti
                 50 lo raggiunsero,                                 gli ufficiali i quali avrebbero potuto, con il loro intervento

                                                                    evitare il delitto”. Vadalà deplora l’omicidio, ma è dalla
                       seguiti da 10                                parte dei rivoltosi fiumani, saccheggiatori per un fine
                                                                    patriottico. Combattuto fra l’essere carabiniere e aver ab-
                                                                    bracciato la causa, protesta quando il Castelli viene ri-
                  elementi appena                                   lasciato  e  l’omicida  torna  in  carcere,  ma  gli  Arditi

                                                                    tentano di assaltare l’istituto di pena e solo l’intervento
                    arrivati a Trieste                              degli  ufficiali  del  XXII  Reparto  d’Assalto  placa  gli
                                                                    animi. Ad ogni modo Castelli fu sottoposto a perizia
                                                                    psichiatrica e il Comando CC.RR. di Trieste ne richiese
                                                                    invano l’estradizione.
            erano opposti al cambio della rotta e perché si opponevano  Ai funerali del carabiniere, decorato solo 8 giorni dopo
            allo scarico della merce. Alle intimazioni di uno degli arditi,  di Medaglia d’Oro al Valor Militare, presenziarono un
            certo Basilio Castelli, il carabiniere Burocchi disse che non  picchetto d’onore dell’Arma e alcune rappresentanze di
            avrebbe obbedito se non in seguito ad ordine di un ufficiale  altri reparti, ma nessuna autorità civile e militare. Unico
            dell’Arma, perché avevano la tassativa consegna di non ab-  segno di d’Annunzio una corona senza iscrizione. Va-
            bandonare il piroscafo, ed alle successive minacciose imposi-  dalà mise in evidenza, nella relazione del maggio 1920,
            zioni dell’ardito stesso il Burocchi insistentemente rispose  redatta dopo essersi allontanato da Fiume come ve-
            che non avrebbe, a costo della vita, infranta la consegna e  dremo, che avevano fatto ingresso in città sovversivi ac-
            che soltanto cadavere poteva essere sbarcato. Sembrò allora  cendendo gli animi e “Vane furono le reiterate proteste
            che l’incidente avesse avuto termine, ma invece l’ardito Ca-  dello scrivente contro le lentezze della giustizia in tale oc-
            stelli, passato alla spalle del carabiniere, gli sparò contro a  casione. L’istruttoria, d’ordine del Comandante non fu nem-
            bruciapelo un colpo di moschetto colpendolo alla testa e fa-  meno aperta ed il colpevole materiale, l’uccisore l’ardito
            cendolo stramazzare in coperta cadavere”.  Il  cadavere  Castelli Basilio, fu visto in giro per la città; sembra che ora
            venne derubato da parte dell’omicida, senza che nessuno  sia intenzione del Comando di fornirlo di danaro ed in-
            intervenisse.                                           viarlo in America per sottrarlo alla punizione”. Difficile
            Parzialmente diversa la versione del Vadalà: rappresen-  comprendere come avesse potuto accettare di perma-
            tava un confronto faccia a faccia fra carabiniere e ardito,  nere, inserito nel dispositivo di colui che, con deferenza,
            conclusosi con l’eliminazione del primo e concludeva    chiama Comandante. Egli, peraltro, in ordine all’estra-
            che: “[…] i carabinieri Burocchi e De Luca con lodevole  dizione del Castelli scrisse che “Poiché la richiesta stessa
            contegno hanno fatto di tutto, nei limiti del loro compito e  non verrebbe esaudita, non tanto per il volere dei capi
            del loro dovere, perché la consegna e gli ordini avuti non  quanto per la tema di proteste e di imposizioni da parte dei



            6 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IV
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