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PAGINE DI STORIA







                                        IL CAPITANO ROCCO VADALÀ




                                                                    verò aspramente il Vate. Eppure, e questo appare stra-
                                                                    ordinario, il fascino del poeta impedì al coraggioso pi-
                                                                    lota di abbandonarlo.
                                                                    L’11 novembre, genetliaco del Re, ci fu la cerimonia di
                                                                    consegna del gagliardetto ai carabinieri da parte delle
                                                                    donne fiumane. Vadalà ottenne che l’evento avvenisse
                                                                    in quella data che aveva saputo non sarebbe stata in
                                                                    alcun modo solennizzata, come invece d’uso in Italia.
                                                                    Egli, insieme al Maggiore Reina dei granatieri, capo di
                                                                    stato maggiore dell’esercito fiumano, intendeva che le
                                                                    truppe ricordassero che l’insubordinazione di Ronchi
                                                                    non fosse contro il Re e la Patria.
                                                                    Durante la cerimonia D’Annunzio pronunciò un so-
                                                                    lenne discorso e assegnò, come suo solito, un motto
                                                                    “Semper eadem sub eodem” al reparto. Nel riferirsi all’uf-
                                                                    ficiale disse, con l’usuale esagerata enfasi: “Quando un
                                                                    ufficiale esemplare come il capitano Rocco Vadalà, insignito
                                                                    di diciotto ricompense al valore, ferito tre volte, dichiarato
                                                                    eroe integerrimo dall’ammirazione dell’eroica Brigata Sas-
                                                                    sari per la sua condotta al Quadrivio di Pralungo e a Ca-
                                                                    stelletto (Ordine del giorno in data 5 luglio 1918) supera il
                                                                    conflitto della sua coscienza e fa l’intera dedizione di sé alla
                                                                    santa Causa, qual mai peso possono avere contro noi le me-
                                                                    schine rampogne, le meschine menzogne e le minacce più me-
                                                                    schine ancóra?”
                                                                    Vadalà replicò che “i ‘fedelissimi nei secoli’ che alla Maestà
                                                                    del Re d’Italia, da cui traggon l’insegna, han giurato indis-
                                                                    solubile fede, sacrificando il sentimento della disciplina con-
                                                                    sueta,  son  qui  rimasti,  […],  per  difendervi  la  Patria
                                                                    oltraggiata ed umiliata, ed il Re qui presente in ispirito [...]
            gregari. Allorché la questione di Fiume sarà risolta, sarà fa-  Avreste voi dovuto essere assenti o ultimi nell’ora della ri-
            cile alle nostre autorità di sottoporre a nuovo giudizio l'uc-  scossa, voi carabinieri, folgoranti a Pastrengo, tenaci e saldi
            cisore e gli Ufficiali coinvolti nell'assassinio del Carabiniere  sul Podgora, sul Carso, sul Piave, fervidi assertori di libertà
            Burocchi”.                                              in Fiume libera? La mia sorte bella mi diede in pugno la
            Il Vadalà assistette alle nefandezze morali di cui si re-  vostra anima di buona tempra, o miei compagni d’arme”.
            sero protagonisti d’Annunzio e i suoi fedeli, che agevo-  Spiace sottolineare la disinvoltura con la quale l’ufficiale
            larono la diffusione del malcostume fra la truppa. Nella  avesse deciso che fosse lecito sacrificare la disciplina con-
            relazione parla di cocaina, prostitute, smodato uso di al-  sueta dell’Arma, e affermare – difficile stabilire su quali
            coolici e comportamenti improntati a scarse tensione    basi – la presenza del Re in ispirito, ma avrebbe avuto
            morale e etica militare, di cui anche il Cabruna rimpro-  modo di ravvedersi e pentirsi.



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IV  7
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