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PAGINE DI STORIA
Un governo
monocolore con
capo di stato maggiore dell’Esercito (1966-67) desti-
tuito dal governo per lo scandalo delle schedature ec- l’appoggio delle destre,
cellenti commissionate al Sifar dal regime democri-
stiano, e successivamente deputato monarchico
(1968-71) e del Msi-Dn (1971-73), aveva le fisique du vagheggiato da Segni,
rôle per interpretare il personaggio del “fellone” (ap-
propriato termine da operetta, riesumato nel 1967 da rischiava di riproporre
Ferruccio Parri e da Eugenio Scalfari).
Il monocolore Taviani vagheggiato da Segni, che i tumulti di piazza
avrebbe ottenuto la maggioranza col voto determinante
delle destre, rischiava di innescare un bis del governo
Tambroni, abbattuto quattro anni prima da sanguinosi scatenati dal
tumulti di piazza. Segni si premunì ordinando a de Lo-
renzo di predisporre un piano di sicurezza a carattere governo Tambroni.
preventivo con l’impiego dei soli carabinieri.
In termini formali, ciò significa che le misure preventive
furono inquadrate nell’ambito della Polizia militare (Si- Il Presidente chiese
far e Carabinieri) anziché nel normale ordine pubblico
(prefetture e questure), allo scopo di poterne trasferire a de Lorenzo di
la responsabilità esecutiva dal ministro dell’Interno (Ta-
viani) a quello della Difesa (Andreotti).
Che il trasferimento di responsabilità fosse effettiva- predisporre un piano
mente dovuto all’asserita inaffidabilità della polizia “co-
munista” non persuade. Suona spiegazione di comodo, a carattere preventivo
escogitata piuttosto per mascherare la vera ragione. Più
probabilmente non si ritenne opportuno e costituzio- con l’impiego dei
nalmente corretto concentrare nella stessa persona (Ta-
viani) l’eventuale incarico di formare il nuovo governo
e la diretta responsabilità dell’ordine pubblico in una soli Carabinieri
situazione di potenziale emergenza. Fra l’altro (come
era già avvenuto in precedenti occasioni) il presidente
volle che le consultazioni, all’insaputa dell’interlocutore, non solo informate, ma anche attivamente coinvolte
fossero registrate dal Sifar. Durante i colloqui Segni nello stato di preallarme. Nel discorso pronunciato alla
osservò che i carabinieri erano più “affidabili” della po- speciale parata per il 150° dell’Arma fu Andreotti a dire
lizia perchè, sulla base delle statistiche elettorali fra di che “nella sua infallibile sensibilità il popolo sa bene
essi si registrava una minore percentuale di voti comu- cosa pensare di quanti sono contro i carabinieri”.
nisti (del resto, come poi ammise l’on. Armando Cos- Diffidando del prefetto Vicari e della polizia, il 15 luglio
sutta, tutte le forze dell’ordine, inclusi i carabinieri, erano Segni convocò de Lorenzo per chiedergli una garanzia
infiltrate dal Pci). Ma anche le altre autorità politiche e militare. Il generale tergiversò e informò subito i suoi
militari preposte alla tutela dell’ordine pubblico furono diretti superiori, il capo di S. M. della difesa, generale
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV 9