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PAGINE DI STORIA







                           Nel 1967,



                       in un articolo                               2014),  ossia  su  quello  che  può  essere  considerato  il
                                                                    “prologo”  del “libro  nero”  della  Prima  Repubblica,  il
                         pubblicato                                 “colpo  di  stato”  che  nel  giugno-luglio  1964  sarebbe
                                                                    stato direttamente concertato, scavalcando il governo,
                                                                    dal presidente della repubblica pro tempore, Antonio
                    sul settimanale                                 Segni, col comandante generale dei Carabinieri, gene-
                                                                    rale Giovanni de Lorenzo. Franzinelli “assolve” infatti
                         L’Espresso,                                de Lorenzo, presentandolo come un esecutore, leale ma
                                                                    anche critico, e scarica su Segni, afflitto da una senile
                                                                    ossessione anticomunista, tutta la responsabilità di una
                         i giornalisti                              crisi che avrebbe portato “il Paese a un passo dal baratro”.

                                                                    La novità del libro non sta nell’”assoluzione” di de Lo-
                  Lino Jannuzzi ed                                  renzo, già pronunciata all’epoca da una sentenza della
                                                                    magistratura, ma nel fatto che Franzinelli, al termine di
                   Eugenio Scalfari                                 acribiose ricerche archivistiche e diaristiche che peraltro
                                                                    poco o nulla di essenziale aggiungono ai documenti e
                                                                    alle testimonianze già noti all’epoca e a quelli desegretati
                   denunciarono la                                  nel  1991,  sdogani  finalmente “a  sinistra”  la  memoria

                                                                    del generale. Senza però affrontare una revisione critica
                gestione della crisi                                della tesi del tentativo di colpo di stato.
                                                                    Nel 1995, come corollario di una Storia militare della
                                                                    Prima Repubblica, scrissi anche una biografia di de Lo-
                 politica dell’estate                               renzo (Il generale col monocolo), pubblicate entrambe a

                                                                    mie spese in un migliaio di copie. Nella biografia ana-
                      1964 da parte                                 lizzavo la questione sotto l’aspetto costituzionale, poli-
                                                                    tologico e amministrativo, ricostruendo la genesi e la
                                                                    contraddittorietà delle accuse a de Lorenzo provenienti
               del Quirinale come                                   dai suoi colleghi e sottoposti e riprese, mutandone il se-

                                                                    gno, dalle denunce “politiche”; e sostenendo la piena le-
                 un vero e proprio                                  gittimità delle predisposizioni di ordine pubblico per
                                                                    prevenire il ripetersi dei moti di piazza che nel 1960

                        tentativo di                                portarono alle dimissioni del governo Tambroni. Com-
                                                                    pletavo poi questo giudizio mettendo in dubbio la tesi
                                                                    dell’assoluta estraneità del governo (e in particolare del
                    “colpo di stato”                                presidente del consiglio e dei ministri della difesa e degli
                                                                    interni) alle predisposizioni – inopportune ma non in-
                                                                    costituzionali – volute da Segni. L’interesse della vicenda,
                                                                    dal mio punto di vista di storico delle istituzioni militari,
                                                                    stava soprattutto in ciò che indirettamente rivelava circa
                                                                    il rapporto tra politici e militari e il reale funzionamento




            6 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV
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