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PAGINE DI STORIA






                                                                      Il 1918 è l’anno delle


                                                                     imprese leggendarie.

            gnato “folle volo” su Vienna con la sua 87^ Squadriglia
            “Serenissima”. Terminata la guerra, le vite parallele di   Ernesto Cabruna, il
            questi due eccezionali aviatori troveranno un punto di
            convergenza. All’orizzonte c’è l’impresa di Fiume che
            intensificherà i rapporti tra d’Annunzio e l’Arma dei   “Carabiniere volante”,
            Carabinieri con sfumature di diverso genere.
            A conflitto non ancora concluso, gli italiani di Fiume       è definitivamente
            costituirono un proprio Consiglio Nazionale che il 30
            ottobre 1918 proclamò l’annessione all’Italia. Questa    consacrato alla storia
            iniziativa unilaterale convinse le Grandi Potenze a isti-
            tuire una Commissione internazionale a garanzia dei
            diritti di tutte le nazionalità presenti a Fiume. Il con-  per gli episodi “uno
            trollo della città venne affidato ad un corpo di polizia
            interalleata a guida inglese ed anche l’Italia inviò alcuni  contro undici” e “uno
            reparti militari, tra cui un contingente di Carabinieri, al
            comando del Generale Grazioli. Il 7 aprile 1919, d’An-
            nunzio riceve a Venezia, presso la “sua” Casetta rossa, il  contro trenta”, mentre
            capitano Arturo Marpicati, reduce di guerra, latore di
            supplica di guidare un’azione militare che porti all’an- d’Annunzio compie
            un’accorata richiesta del Consiglio Nazionale che lo

            nessione di Fiume all’Italia. Stessa richiesta gli proviene
            poco dopo da Host-Venturi, anch’egli un reduce, già     finalmente l’agognato
            Capitano degli arditi, che aveva creato una Legione fiu-
            mana. Il 24 aprile a Parigi, il Presidente del Consiglio             “folle volo”
            Vittorio Emanuele Orlando e il Ministro degli esteri
            Sidney Sonnino abbandonano polemicamente il tavolo
            delle trattative di pace dopo aver consegnato alle dele-  su Vienna con la sua
            gazioni straniere una nota sull’italianità di Fiume. L’Ita-
            lia  stava  ottenendo  Trento  e  Trieste,  ma  reclamava      87^ Squadriglia
            anche la Dalmazia e la città istriana, in quanto terre abi-
            tate prevalentemente da connazionali, sebbene Fiume              “Serenissima”
            non facesse in effetti parte degli accordi, del patto se-
            greto di Londra che aveva indotto l’Italia a scendere in
            guerra. Già nell’immediato dopoguerra d’Annunzio si
            era fatto portatore di un vasto malcontento, sul tema,  l’idea di un raid aereo Roma – Tokio che portava avanti
            da lui propagandato con la solita enfasi, della “vittoria  da qualche tempo. Fiume diviene la «Causa bella» per
            mutilata”. I suoi discorsi incandescenti avevano risve-  cui sarebbe «venuto per [donarsi] intiero». Nel luglio
            gliato uno spirito nazionalista in moltissimi reduci, ve-  1919, l’inconsapevole Cabruna indirizza al Vate una let-
            terani del fronte rimasti disoccupati. Per d’Annunzio è  tera con cui manifesta il desiderio di far parte della
            giunto  il  momento  di  accantonare  definitivamente   Squadriglia, che ritiene in allestimento, con cui si dovrà



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV  9
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