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PAGINE DI STORIA
nunzio, emozionato, impe- Per l’amico Capitano zione silenziosa; l'Arma che
È quella di Gabriele d’An-
nel folto della battaglia e di
tuoso e passionale come qua dalla battaglia, nella trin-
sempre, mai rinunciatario di Vittorio Bellipanni, cea e nella strada, nella città
quei toni ampollosi di cui distrutta e nel camminamento
tanto si deliziava anche nei caduto per le ferite sconvolto, nel rischio repentino
salotti romani. Posa lo e nel pericolo durevole, dà ogni
sguardo sul feretro del Capi- riportate durante giorno eguali prove di valore
tano Bellipanni. Da pochi tanto più gloriosa quanto più
giorni costui aveva compiuto avara le è la gloria; l'Arma dei
32 anni ed era divenuto un la decima battaglia Carabinieri del Re incide oggi
suo caro amico; un’amicizia il nome del capitano Vittorio
nata tra le trincee del Veliki, dell’Isonzo, Bellipanni nelle tavole dei
tra le doline e gli altipiani grandi esempii».
carsici. L’azione eroica fa L’ode a Bellipanni rappre-
parte dell’egocentrismo e su- D’Annunzio senta l’inizio del rapporto
peromismo dannunziano, «è tra d’Annunzio e i Carabi-
la gioia del guerriero che po- compose un’ode nieri. Ma è sufficiente per
teva rimanermi ignota se la trarne poi un giudizio esau-
sorte non mi avesse gettato stivo e solido? È, dunque, da
nella guerra dopo tanti anni di funebre che lesse questo evento che può deri-
tristezza alla fine del mio vi- vare significativamente e
gore». E perciò, il Vate ha nel Duomo di Udine obiettivamente un’idea, un
composto per l’occasione pensiero su come e quali fu-
un’ode da dedicare all’amico durante i funerali rono le relazioni tra il Vate e
Vittorio. Ne diviene la sua l’Arma al di là della barocca
orazione funebre: «…un'al- e passionevole oratoria in cui
tra gioventù è abbattuta, un’altra virtù è tronca; un’altra il primo si compiaceva, dedicando inni e lodi ora al-
fossa è scavata, un’altra croce è infissa […] Quest’assidua l’uno ora all’altro Carabiniere? Certamente no. Supe-
dedizione di sé, nella semplicità più verace, nella più leale rando l’orazione al Capitano Bellipanni, vi furono in
vigilanza, egli ci insegna, affermandola come la regola se- realtà momenti in cui tra il Comandante poeta e i Ca-
vera dell’Arma in cui aveva l’onore di servire». Parole di rabinieri sorsero durissimi contrasti ed un rapporto non
convinta partecipazione al lutto, che ricadono sui vigili sempre sereno.
spettatori di questo solenne spazio laico di cui d’An- Il 26 maggio 1963, la salma di Ernesto Cabruna (vedi
nunzio si è appropriato. Elevando il volto verso la mol- Notiziario Storico N. 2 Anno III, pag. 26), morto a Ra-
titudine stipata nelle navate, il mento appuntito, lo pallo il 2 gennaio 1960, venne traslata e tumulata al Vit-
sguardo fiero, commemora Bellipanni ma celebra toriale degli Italiani dove riposa accanto ai suoi
l’Arma intera con quella che diventerà una delle più compagni di vita e d’azione, vicino a Gabriele d’Annun-
memorabili locuzioni ad Essa dedicata, di una solennità zio. Un legame postumo a rinsaldare quello in vita, nato
grandiosa: «E l'Arma della fedeltà immobile e dell'abnega- nei cieli solcati e navigati della Grande Guerra, durante
6 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV