Page 34 - Notiziario 2017-4
P. 34
CRONACHE DI IERI
L’Arma ha svolto un
ruolo di primo piano
grande amico di mio padre e di Tambini; li legava una all’interno
fraterna amicizia. A Bagnacavallo la caserma e il
palazzo Tambini sono vicinissimi e loro si salutavano
dalle finestre. Quando Maccacaro andava a Lugo, si dell’eccezionale
fermava sempre a casa nostra”. Maria racconta sorri-
pur avendo all’epoca 46 anni, aveva l’aspetto di un ra- catena di solidarietà
dendo di essere rimasta colpita da Maccacaro, che,
gazzino. “Aveva modi gentili - continua il suo racconto
- ed era sempre pronto ad avvisare Tambini e mio che ha permesso di
padre del pericolo imminente”. Maria conferma il rac-
conto di Eugenio Galandauer sulla sera in cui Tambini, sottrarre all’arresto e
allertato dal “capo della polizia locale”, si era precipitato
ad avvisare i rifugiati della retata che avrebbero fatto i alla deportazione
tedeschi l’indomani, organizzando così con Dalla Valle
il loro trasferimento in un luogo sicuro. Quella sera,
ricorda Maria, il maresciallo era in macchina con altri diverse famiglie
carabinieri; quel particolare lascia pensare che anche i
verso i rifugiati ebrei messa in atto nella zona di Ba- ebraiche che, fuggite
suoi militari fossero al corrente della catena di solidarietà
gnacavallo. Maria Dalla Valle, anche lei parte attiva
dell’organizzazione, ha rischiato più volte la vita da Fiume dopo l’8
girando in mezzo ai tedeschi. “Andavo - racconta -
tutti i giorni a fare la spesa in bicicletta. Non sapevo settembre 1943,
nulla sulla vera identità delle persone assistite da mio
padre e da Tambini; ero io a portare a Lugo ogni
giorno il latte al convento, erano circa 4/5 litri. In avevano trovato
diverse occasioni, di domenica, assieme a Maria Rosa
Muratori, nipote di Tambini, andavo al convento per rifugio in Romagna
prendere Cecilia, Antonia ed Edda che accompagnavamo
per una passeggiata”. Maria Rosa Muratori, allora
bambina, ha confermato che Tambini aveva un amico Canneto sull’Oglio (MN) e nel 1948 a Bozzolo (MN),
carabiniere che lo aiutava. I figli di Maccacaro, Piersante dove nel 1952 viene posto in congedo. E’ morto il 6
e Mirella, hanno riferito: “In famiglia, all’epoca, noi aprile 1981 a Negrar (VR). Tornando a Bagnacavallo,
bambini sentivamo parlare di persone aiutate ad evitare arriva il maggio del 1944; muniti di carte d’identità
persecuzioni o cose peggiori”. Il Maresciallo Maccacaro, compilate con nomi falsi, e con l’aiuto di Lidia Gelmi
nato a Verona il 10 aprile 1897, aveva prestato servizio Cattaneo, che viveva a Bergamo ed era da tempo in
in varie località dell’Emilia-Romagna, tra queste Casola contatto con Tambini, il gruppo Galandauer – Jakobovitz
Valsenio (RA) e Cavriago (RE). Lasciata Bagnacavallo, parte in treno per Bologna da dove prosegue per Ber-
è trasferito a Volongo (CR), nelle cui liste anagrafiche gamo, Sondrio e Tirano. Da qui, a piedi, raggiunge la
è iscritto il 3 ottobre 1945. Nel 1947 è destinato a Svizzera, dove i bambini verranno sistemati in un
34 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO II