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CRONACHE DI IERI
Nel giugno del 1940,
il Generale Moizo,
caso dell’esercizio di ricognizione del terreno simulato
per la ricerca di itinerari o zone favorevoli a movimenti
o alla sosta di un reparto. La pubblicazione, nello Comandante
specificare le operazioni indispensabili all’esercizio
del guado, premetteva che “…quando si ha la possibilità Generale dell’Arma,
di farlo praticamente è utile insegnare ai graduati il
modo di riconoscere un guado,… ”. affida al Tenente
La natura stessa del Tevere, rapido e torbido, e la
completa assenza di addestramento dei quadrupedi
all’acqua completavano il quadro delle difficoltà. In- Colonnello Chirico,
torno a quell’ardua prova si registrava un clima di
palese e diffusa diffidenza: gran parte degli ufficiali comandante del
che venivano a conoscenza del progetto si dichiaravano
pessimisti in merito alla fattibilità dell’impresa.
Ciò nonostante l’ufficiale incaricato della prova era Gruppo squadroni
altamente motivato e determinato perché, così come
non fosse riuscito, non sarebbe stato vano per gli Carabinieri a cavallo,
scriveva: “…bisognava tentare e se pure il tentativo
utili insegnamenti che ne sarebbero scaturiti”.
Hanno così inizio le prime attività essenzialmente lo studio dell’attività
rivolte alla scelta del tratto del fiume dove effettuare
la prova. In motoscafo il Ten. Col. Chirico, accompa- di guado del Tevere
gnato dai Capitani Cremonesi, Giorgi e Di Piazza,
esegue una ricognizione e, al termine di una lunga e in assetto da guerra
laboriosa giornata di navigazione, finalmente individua
il tratto di fiume più idoneo allo scopo.
Scartata subito l’ipotesi di poter attraversare il Tevere
nel centro abitato di Roma, l’area per il tentativo di parte dei tecnici civili e militari. Come suggerito da
guado viene individuata in una zona a monte dell’Acqua Chirico nel giro di brevissimo tempo vengono eseguite
Acetosa. Compreso tra Grotta Rossa e l’aeroscalo più ricognizioni da parte del Genio Civile e dell’8°
del Littorio (oggi l’aeroporto di Roma Urbe), il tratto Genio Pontieri, che confermano effettivamente la
di fiume si presentava molto ampio in quel punto, zona scelta come la più idonea al guado.
con una riva particolarmente adatta all’approdo dei
quadrupedi mentre l’altra, molto fangosa, apparente- LA SCELTA DEI CAVALIERI
mente impraticabile. Così, nella dettagliata relazione E DEI QUADRUPEDI
che inoltra ai suoi superiori, il Ten. Col. Chirico rap- Individuato il tratto da guadare il Ten. Col. Chirico è
presenta che il tentativo di guado sarebbe stato effet- convinto che il buon esito della prova sia strettamente
tuato esclusivamente previo un consolidamento arti- legato ad un’attenta selezione e al serio addestramento
ficiale delle rive del fiume. Allo scopo, al termine dei cavalieri e dei cavalli. L’ufficiale fa interpellare
della relazione, l’ufficiale propone un sopralluogo da tutti i militari degli squadroni da lui dipendenti, per
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO II 29