Page 5 - Forestale N. 64 settembre - ottobre 2011
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Dati in tempo reale
          con Nevemont                              mese di febbraio. L’ipotesi, per l’avvenire, è un
              a rete Meteomont (www.meteomont.org)  innalzamento delle temperature invernali che
              è stata di recente completata da rileva-  avrà, come conseguenza diretta, lo scioglimento
         L menti itineranti effettuati a quote medie  più rapido anche dei ghiacciai, una saturazione
          e basse. Il Corpo forestale dello Stato garan-  del terreno - incapace di assorbire l'enorme flus-
          tisce così un altro servizio dedicato alla  so di acqua - e quindi un rischio più accentuato
          sicurezza della viabilità stradale e della mobi-
          lità civile attraverso NEVEMONT, un puntuale  di dissesti idrogeologici.
          monitoraggio della neve a bassa quota     “Diventerà pertanto fondamentale - conclude
          durante gli eventi estremi, che consente di  Vincenzo Romeo - la gestione dei boschi monta-
          produrre in tempo reale dati ed informazioni  ni al fine di garantire la protezione e la
          utili alla circolazione stradale delle aree più  regimazione delle acque”.
          interne e montane d’Italia.
                                                    Roma come Tripoli
                                                    Quanto alle città, queste potrebbero cambiare
          neve bagnata e pesante, a lastroni e a debole  addirittura aspetto, tanto che entro fine secolo
          coesione di fondo, provocabili con leggeri  Berlino potrebbe vantare (o subire, secondo i
          sovraccarichi come il passaggio di un singolo  punti di vista) un clima tipicamente mediterra-
          sciatore o escursionista”.                neo, come quello di Roma che, dal suo canto,
          I dati Nevemont - servizio di monitoraggio della  potrebbe somigliare di più ad Algeri, Tripoli o
          neve a basse quote, che consente di produrre in  Tunisi. Proiezioni, certo - spiega a sua volta
          tempo reale informazioni utili alla circolazione  Wilfierd Endlicher, dell'Università Humboldt di
          stradale delle aree più interne e montane d’Italia  Berlino - ma non per questo del tutto fantasiose.
          - confermano un aumento generale della tempe-  La capitale italiana vedrà aumentare le precipita-
          ratura media mensile e stagionale, stimata da  zioni nel periodo estivo e autunnale, mentre
          +0,3°C a +1°C, un innalzamento della quota  dovrà accontentarsi di piogge più sporadiche in
          dello zero termico di 50-150 metri, una riduzio-  inverno. Novità che toccheranno anche il mondo
          ne di circa il 50 per cento delle nevicate e  del vino: “Tra 70 o 100 anni - prevede ancora
          dell’altezza media del manto di neve      Endlicher - si potrà coltivare la vite nell’area del
          sull’Appennino settentrionale e sulle Alpi centro-  mar Baltico, in Germania, Danimarca e Polonia”.
          occidentali. Tra i fenomeni in atto, anche  Fino a qualche tempo fa, a nord il limite storico
          l’aumento delle precipitazioni nevose nei mesi di  coincideva con le regioni dello Champagne
          dicembre ed aprile e una loro diminuzione nel  (Francia) e del Reno (Germania) ma già oggi non
                                                    è più così. “Alcuni italiani hanno ripreso a colti-
                                                    vare la vite presso Charleroi, in Belgio, dove già
                      Una stazione metereologica sulle Alpi
                                                    in passato si produceva vino a livello familiare -
                                                    puntualizza Michel Erpicum, dell’Università di
                                                    Liegi - sebbene con risultati alterni, anno per
                                                    anno, tanto che tale attività venne sospesa”. Ora
                                                    ci si riprova e con risultati migliori proprio grazie
                                                    a questo cambiamento climatico. Un fenomeno
                                                    reale come testimoniano anche altri esempi,
                                                    senza per questo scomodare i catastrofisti con il
                                                    loro bagaglio di scenari apocalittici. Per dire, se in
                                                    Italia con l’innalzamento della temperatura il
                                                    limite in quota dei boschi di conifere si è sposta-
                                                    to dai 1.800 ai 2.100/2.200 metri di altitudine -
                                                    come emerge dai dati Meteomont della Forestale,
                                                © G. Salari  in Canada le foreste di latifoglie si trovano 50 chi-
                                                    lometri più a Nord rispetto a 20 o 30 anni fa, con
                                                    un notevole impatto sull’ecosistema e sulla fauna.



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