Page 8 - Forestale N. 64 settembre - ottobre 2011
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e perfino il nostro cinema. Nessuna altra nazio-
ne, come l’Italia, ha mai avuto nel paesaggio la
sua più forte identificazione.
Chiediamo che vengano rafforzati i presidi della
tutela con risorse e con personale specialistico,
che possa contrastare la “semplificazione” delle
norme di tutela dei beni culturali e paesaggistici
vincolati: dalle soprintendenze statali, alle dire-
zioni beni culturali delle regioni e dei comuni,
fino ai piccoli musei locali. Italia Nostra è essa
stessa un presidio della tutela.
Negli anni dal 2000 al 2008 è stato approvato un
codice ben radicato in questa lunga tradizione: il
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, nel
quale il termine “patrimonio culturale” compren-
de entrambi. All’articolo 1 comma 2 si dice infatti
che, in seguito all’art. 9 della Costituzione, “la
tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale
concorrono a preservare la memoria della comu-
nità nazionale e del suo territorio e a promuovere
lo sviluppo della cultura.” e, all’art. 131 comma 1
che “per paesaggio si intende il territorio espres-
sivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di
fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni.”
Il territorio va, dunque, inteso come spazio cul-
turale. Esso, cioè, non è materia per l’edilizia,
esso non è merce, è uno spazio culturale.
Paesaggio urbano o paesaggio rurale?
© G. Salari Noi abbiamo definito entrambi come “paesaggi
sensibili” e abbiamo dal 2008 promosso ogni
anno una campagna di sensibilizzazione ai rischi
che corrono. Nel 2009 abbiamo dedicato la cam-
Il suggestivo borgo di Pitigliano (Grosseto) pagna dei “paesaggi sensibili” ai paesaggi urbani,
nel 2010 ai paesaggi di costa, nel 2011 ai paesag-
gi agrari.
Come ha ricordato il nostro precedente presi-
dente nazionale, Giovanni Losavio, a Mantova, Pensa che il consumo di territorio stia diven-
nel congresso dei soci 2009, la “sacralità” di que- tando una vera emergenza nel nostro Paese?
sta nostra identità culturale nazionale è posta Lo è già da molto tempo. Come ricorda lo storico
dalla Costituzione al livello più alto: tra i 12 prin- dell’arte e consigliere nazionale di Italia Nostra
cipi fondanti della nostra Repubblica e della Salvatore Settis nel suo libro “Paesaggio, costitu-
nostra vita sociale. zione, cemento”, in Italia si consumano circa 250
Dobbiamo saperci riconoscere in questo spazio mila ettari all’anno, mentre la crescita del suolo
culturale. Qui soltanto possiamo ritrovare le urbanizzato cresce del 15% al decennio. Ogni
nostre identità collettive. Siamo noi tutti che defi- anno si costruiscono 22,3 metri cubi per abitante.
niamo il paesaggio. Il paesaggio è dunque il volto Tutto ciò non è pazzesco? Un altro dato? All’inizio
della Patria, la nostra stessa identità umana, socia- dell’Ottocento ciascun abitante disponeva in
le, fisica. Nel paesaggio da secoli si specchia la media di 16 metri quadrati di superficie coperta, e
nostra storia, la nostra arte, la nostra letteratura, di oltre due ettari di superficie scoperta (per respi-
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