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L’offerta dell’olio
gni anno si ripete, ad Assisi, l’antico mila tonnellate) a testimonianza del fatto che
rito dell’offerta dell’olio alla lampada molto olio che viene immesso sul mercato come
O in occasione della festa di San italiano ha una provenienza diversa. I piccoli pro-
Francesco, il 4 ottobre. Lo scorso anno è duttori che pure sono una realtà importante della
stato il Veneto a offrire l’olio, a nome dell’in- produzione olivicola e rappresentano l’eccellenza
tera nazione, per la lampada votiva che arde sono preoccupati per gli oneri che questo Rego-
ad Assisi presso la tomba del patrono d’Italia lamento porterà in termini di nuovi registri e
(Il Veneto ha già assolto questo compito nel
nuove etichette.
1950, nel 1970 e nel 1988. Venezia è città fran-
Gli esperti si aspettano invece da parte
cescana fin dal 1222, anno di costruzione da
dell’Europa un nuovo impulso all’International
parte dei frati di una prima chiesa che diver-
Olive Oil Council, collegamento fondamentale
rà poi quella dei Frari). Quest’anno, il 1
tra i Paesi produttori e unico organismo legisla-
luglio, il ministro delle Politiche Agricole
tore in ambito olivicolo.
Alimentari e Forestali Luca Zaia ha scelto la
”Alla normativa europea sull’origine andrebbe
cittadina umbra per festeggiare l’olio italiano
affiancato un accordo preventivo con gli altri
e la legge che lo tutela. È stata effettuata la
paesi produttori, anche quelli di prossima entra-
spremitura delle olive sul sagrato della
ta nell’Ue, che stanno decisamente improntando
Basilica di San Francesco ed è stato così eti-
chettato il primo orcio secondo il nuovo la loro produzione alla qualità” afferma Marco
Regolamento. Il ministro ha partecipato Oreggia, esperto degustatore di olio. D’altronde
anche alla celebrazione eucaristica di ringra- basta sfogliare l’ultima edizione di una guida
ziamento con tutti i lavoratori dell'olio, agli extravergine per vedere quanti Paesi si stan-
svoltasi presso la Basilica. Ricevuto dal no affacciando con successo a questo mercato,
custode del Sacro Convento Giuseppe dal Cile alla Slovenia, dal Sudafrica all’Argentina.
Piemontese, il ministro ha spiegato l’impor-
tanza della scelta di Assisi: “Abbiamo scelto
questa città e la Basilica di San Francesco,
perché questo luogo è la culla delle nostre
radici culturali e religiose. L’Umbria è una
delle più antiche regioni italiane a tradizione
olivicola, ma è stata anche la casa di San
Francesco, che nel 1939 è diventato patrono
del Paese. Da allora, davanti alla sua tomba
arde la lampada alimentata con l’olio dei
nostro contadini. Ogni anno una Regione ita-
liana ha l’onore di donare il proprio olio per
la lampada votiva, quest’anno l’onore è toc-
cato al mio Veneto”.
informatiche consentirà, tra l’altro, di ridurre i
costi della filiera. La novità di questo
Regolamento europeo è grande per l’Italia, che è
il secondo Paese produttore dopo la Spagna con
una media di oltre 600 mila tonnellate di olio su
un totale mondiale di 2,7 milioni di tonnellate.
Siamo anche il secondo Paese esportatore (340
mila tonnellate), dopo la Spagna: una fetta di
mercato considerevole se si pensa che l’export
mondiale complessivo per l’olio d’oliva è di circa
1,5 milioni di tonnellate. Anche come importato- © G. Salari
ri siamo al primo posto (con una media di 502
10 - Il Forestale n. 52