Page 33 - Forestale N. 49 marzo - aprile 2009
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© F. Spadaro







          pate, stanca dal lavoro si addormenta. Ed è qui  M Maarraassss – Il Marass pare sia un serpente di cui si
          che la serpe si sostituisce al pargolo dando a  percepisce la presenza per il forte odore di
          quest’ultimo la coda da succhiare. Quando il  muschio muffo che emana il suo corpo. Questa
          bambino inizia ad essere denutrito, la mamma  creatura è originaria della zona bergamasca ed è
          comincia a prestare più attenzione durante la  spesso paragonata ad un’altra creatura: lo
          poppata così da far sloggiare l’incomodo ani-  Scorlet, di cui si parla molto anche nel libro di
          male.                                     U. Cordier, Guida ai Draghi e Mostri in Italia,
          P Paassttuurraavvaacccchhee – In Calabria, in particolare nella  Milano 1986.
          Sila, esiste una leggenda simile a quella della biscia
          lattona ma in questo caso il serpente cercherebbe Draghi
          le mammelle delle vacche per alimentarsi. Nella  T Taattzzeellwwuurrmm – Animale che vive sulle Alpi ita-
          realtà il serpente che viene identificato con questo  liane ma anche in Svizzera, Germania e Austria.
          nome è il cervone, serpente lungo anche due  Letteralmente il suo nome significa “biscia con
          metri ma fondamentalmente innocuo.        le zampe” ed in effetti sembra che le sue dimen-
          C Caarrbboonnaass – La Carbonas è un serpente dalle  sioni non superino i 70 cm di lunghezza. I suoi
          dimensioni  enormi che vive nella zone del  artigli sono squamosi e la sua testa è rotonda
          Bellunese e del Vicentino ed è  velocissimo.  con occhi grandi e orecchie anch’esse tonde. Vi
          Ama strisciare tra i piedi dei malcapitati che a  sono molte testimonianze che raccontano degli
          volte prendono solo un forte spavento, altre  avvistamenti di questi animali: il primo, citato in
          vengono trascinati dal serpente all’interno del  un articolo del 2 settembre 1971 della rivista “La
          bosco dove può divorarli in tranquillità.  notte”, narra di una giornalista che aveva indivi-
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