Page 34 - Il Forestale n. 41
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Magia, filtri e pozioni
el passato vecchie fattucchiere, stregoni, sacerdoti, contadini e pastori cono-
scevano perfettamente i metodi di preparazione di decotti ed infusi capaci di
N “curare ogni male”. Nel corso del Medio Evo, in particolare, l’uso curativo
delle erbe ha acquistato una sorta di ufficializzazione da parte dei monasteri.
Queste le 16 piante officinali spontanee che bisognava coltivare nell’orticello:
assenzio, crescione, finocchio, malva, fienogreco, giglio, ligustro, lunaria selvati-
ca, melone, menta, pulegro, ruta, salvia, tanaceto, santoreggia e rosmarino. Il
momento “perfetto” per la raccolta delle erbe era considerato dai monaci la notte di
San Giovanni, ma per streghe e maghi era la notte dei falò: le erbe e i veleni bruciati diven- Malva
tavano l’ingrediente ideale per pozioni magiche ed incantesimi. La raccolta delle erbe era
affidata prevalentemente alle donne, alcune delle quali hanno lasciato ancora oggi testimonianze sul-
l’uso di determinati prodotti della terra. Ad esempio a Triora, il semprevivo dei tetti è considerato un
parafulmine magico e l’olio del cacciadiavoli, o erba di San Giovanni, è usato per cicatrizzare le ferite.
Tra le pozioni magiche più efficaci c’erano quelle a base di malva, con funzioni antinfiammatorie
(infatti anche il rimedio delle nonne per curare soprattutto le infiammazioni delle cavità orali è a base
di malva), di borragine per le vie respiratorie e altre di ginepro, lavanda e ortica. Nel corso dei
processi per stregoneria del 1587 anche l’Inquisizione fece ricorso alle proprietà delle erbe per pre-
parare due potenti sedativi: la belladonna e il giusquiamo agivano infatti sul sistema nervoso con
effetti inibitori, costringendo le imputate a confessare.
TRIORA Triora è un importante centro agricolo
che, come tanti altri nel resto d’Italia,
Carta d’identità nel corso degli Anni Cinquanta-
Sessanta del secolo scorso, ha subito
Già feudo dei Conti di Ventimiglia, poi fortezza
una trasformazione in senso turistico.
inespugnabile della Repubblica di Genova. I resti
delle antiche vestigia sono oggi meta del turismo Ma ancora prima nella sua storia è
internazionale. La manifestazione “Autunno nero”, riflessa la grandezza della Repubblica
nel mese di novembre, propone mostre, incontri, Marinara di Genova, di cui rappresentò
spettacoli dedicati al mistero in tutte le sue sfac- una delle fortezze, pressoché inespu-
cettature letterarie, cinematografiche, musicali e gnabili, dei confini liguri e della quale
folkloristiche. seguì splendori e sorti fino all’avvento
dell’epoca napoleonica. Pur avendo la
Come arrivare fama di “posto delle streghe”, Triora
Per raggiungere Triora si può percorrere l’autostrada vede comunque la presenza di diverse
A 10 e uscire al casello di Arma di Taggia (Sanremo chiese: San Dalmazio che sorge dove
est).
precedentemente insisteva la fortezza
omonima, Santa Caterina, edificata nel
Numeri utili
1390 per volere della celeberrima fami-
Corpo Forestale dello Stato, tel. 0184/94151
glia Capponi di Firenze, Sant’Agostino
Comune di Triora, tel. 0184 /94049
del XVII secolo e San Bernardino, chiesa
campestre, ma conosciuta per i suoi
affreschi medioevali.
Riponendo il libro “Il pietrificatore di
Triora” sul bancone e ripensando alla
mia vacanza triorese, a quei refrigeranti
bagni in uno stagno con qualche rana
e piante acquatiche, esattamente quat-
trocento anni dopo il celebre processo,
mi sono chiesto se fosse stata una
fortuita “coincidenza”…