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politica forestale
La nuova normativa è stata solleci- ri; attività formative, informative e
tata e sostenuta per portare ordine, di monitoraggio.
stabilità e certezza in un settore Un elemento di forte innovazione,
operativo complesso e delicato, che sicuramente aiuterà a contra-
anche al fine di individuare specifi- stare l’innesco e l’evolversi degli
che responsabilità ai diversi livelli incendi, è costituito dalla possibi-
istituzionali e di fornire le coordi- lità prevista dalla legge di concede-
nate per una migliore integrazione re contributi per opere di manuten-
dei differenti apparati operativi zione dei boschi. Oltre il 60% delle
coinvolti nel sistema antincendio. proprietà boschive appartiene a
Ferma restando la competenza pri- privati che attualmente non hanno
maria delle Regioni in materia, alla alcun interesse ad effettuare la
definizione dei rapporti operativi manutenzione in quanto il reddito
tra amministrazione statali e regio- ricavabile non compensa le spese
nali trova riscontro un più puntuale sostenute.
assetto della macchina statale, che Poiché i boschi oltre a produrre
vede la responsabilità politica del G. Castiglia - Agenzia Ecofor beni (legname) offrono una serie di
Ministro delegato per il coordina- servizi pubblici (difesa idrogeolo-
mento della protezione civile, il di unitarietà e di collaborazione gica dei versanti, ossigeno, acqua
quale si avvale delle tre strutture con le regioni. pulita, mitigazione dell’effetto
statali - Agenzia di Protezione serra, paesaggio, biodiversità, ecc.)
Civile, Corpo Forestale dello Stato Riconoscere il valore è giusto che ai proprietari degli
e Vigili del Fuoco - in funzione dei dei boschi stessi vengano riconosciuti dei cre-
diversi ambiti in cui esse operano e diti da compensare con opportune
in raccordo con le regioni stesse. I contenuti più rilevanti della incentivazioni (contributi, agevola-
La presenza del Corpo Forestale nuova legge quadro sugli incendi zioni fiscali ed altro). La ordinaria
dello Stato nel nuovo quadro nor- boschivi possono così riassumersi: coltura dei boschi diventa così l’o-
mativo rappresenta il riconosci- elaborazione dei piani regionali ai perazione più importante ai fini
mento di un ruolo istituzionale di fini della difesa e della conserva- della prevenzione e della difesa
elevato spessore professionale e zione del patrimonio boshivo; contro la propagazione degli incen-
culturale che rafforza le funzioni approntamento di opere e mezzi di per cui incentivarla è nell’inte-
storiche svolte dal Corpo in mate- per la previsione, prevenzione ed resse generale del Paese.
ria di pianificazione e gestione estinzione degli incendi boschivi;
forestale, ivi compresa la salva- adozione di misure e precauzioni GIUSEPPE DI CROCE
guardia del patrimonio boscato dai necesarie per prevenire gli incendi; Capo del Corpo
fattori di aggressione, in un’ottica sanzioni penali contro i trasgresso- Forestale dello Stato
NOVE MILIONI DI ETTARI DI FORESTE VANNO PERDUTI OGNI ANNO NEL MONDO
Il tasso di perdita netta di foreste a livello mondiale è diminuito a nove milioni di ettari all’anno, secondo l’ulti-
ma stima dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). La stima indica un
tasso del 20 per cento inferiore alla cifra fornita nel 1995. Le foreste scompaiono più rapidamente in Africa e
America Latina, mentre in Asia la riduzione delle foreste naturali è largamente compensata dalla piantagione
di nuove foreste. In Europa e nel Nord America, secono il rilevamento della FAO, l’area forestale aumenta.
Nell’insieme, la terra contiene circa seimila metri quadrati di foreste per persona, che si riducono di 12 metri
all’anno.
La stima odierna rappresenta l’ultima delle rilevazioni delle foreste mondiali effettuate dalla FAO nell’arco di 50
anni e la prima ad essere realizzata utilizzando una definizione uniforme di foresta. I risultati mostrano un qua-
dro differenziato, in cui alcuni paesi hanno tuttora alti livelli di deforestazione (soprattutto per conversione ad
altri usi della terra), mentre altri mostrano significativi aumenti delle aree forestali grazie a piantagioni o ricre-
scita naturale. Secondo il Direttore generale FAO Dr. Jacques Diouf, “queste differenze non possono essere
spiegate solo con la pressione delle popolazioni sulle foreste. Piuttosto risultano da sviluppi economici e da
politiche nazionali di utilizzazione delle foreste e dei suoli. Pertanto le rilevazioni dovrebbero riferirsi stabilmen-
te agli ulteriori sviluppi del settore forestale, che costituisce una spina dorsale della sicurezza alimentare mon-
diale”. Anche se il telerilevamento ha arricchito le informazioni sulle foreste in generale, le valutazioni in loco
restano la fonte principale di conoscenza della dinamica forestale e dei mutamenti delle foreste.
Per consultare il testo integrale del Rapporto sullo stato delle foreste mondiali della FAO: www.fao.org/forestry
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