Page 8 - RelazioneAnnuale2017
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Con riferimento a quest’ultimo aspetto, il dato relativo al 2017 sembra evidenziare qualche elemento di novità. Accanto all’Ndrangheta calabrese, che – grazie alla propria ramificata rete di contatti internazionali – continua a ricoprire un ruolo di assoluta ed indiscussa centralità nel traffico della cocaina che attinge il nostro Paese, prendono la ribalta alcune agguerrite compagini straniere composte da marocchini, nigeriani e albanesi.
Le ultime, in particolare, a riprova di un salto di qualità nella propria capacità operativa, contendono alle altre formazioni criminali il controllo dei segmenti delle direttrici di traffico che interessano il nostro Paese e la gestione della rete di spaccio sul territorio nazionale delle principali sostanze d’abuso.
Crescono, invertendo un trend decennale che sembrava ormai consolidato, le morti per overdose che, nel 2017, complice verosimilmente l’accennata impennata nei consumi di eroina, tornano a segnare un sensibile aumento (+9,7%) rispetto all’anno precedente.
Esigenze di salvaguardia della salute pubblica richiederanno, già dai prossimi mesi, un approfondimento congiunto di questo fenomeno tra i diversi attori istituzionali competenti nel settore, per valutare se – come accaduto in altre parti del mondo – possa aver giocato un ruolo determinante nella recrudescenza di eventi letali la circolazione sul mercato di consumo di eroina mescolata con altre sostanze di derivazione sintetica, mimetiche degli effetti dell’oppio, come il famigerato fentanil e i suoi analoghi di struttura.
Il 2017 sarà ricordato anche per la comparsa di un altro fenomeno di consumo che – secondo le valutazioni del Consiglio Superiore di Sanità – appare potenzialmente pericoloso per la salute degli assuntori. Si tratta della commercializzazione e dell’utilizzo delle miscele vegetali composte dalle infiorescenze essiccate della canapa sativa, a basso tenore di THC, provenienti da colture ottenute da sementi di varietà utilizzate per la produzione di canapa industriale. Tali pratiche – che hanno anche richiamato l’attenzione dell’International Narcotics Control Board (INCB) – trovano legittimazione nella strumentale interpretazione di alcune norme contenute nella legge, di recente approvazione, per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa nel nostro Paese.
In attesa di conoscere il pronunciamento e le iniziative delle Autorità Sanitarie competenti, le Forze di Polizia e l’Autorità Giudiziaria, a partire dallo scorso anno, hanno avviato controlli e campionature per contenere il rischio di una diffusione incontrollata di tali prodotti, indebitamente destinati all’uso umano attraverso il fumo, e per verificare se tanto il consumo quanto la cessione a terzi possano trovare regolamentazione nella disciplina prevista dal Testo Unico in materia di sostanze stupefacenti.
Sul piano dello sviluppo dei rapporti internazionali, l’anno di riferimento verrà ricordato per l’intervento dei referenti della Direzione Centrale in alcuni eventi multilaterali di straordinario spessore nella pianificazione degli indirizzi strategici per il contenimento del narcotraffico e degli altri fenomeni connessi al consumo delle sostanze stupefacenti.
Viene in evidenza, in primo luogo, la partecipazione, nelle fila della delegazione italiana guidata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ai lavori della Commission on Narcotic Drugs (CND) delle Nazioni Unite, tenutasi a Vienna, nel marzo del 2017. In tale ambito, la
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