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PREFAZIONE
Come di consueto, anche questo anno la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga pubblica la sua “Relazione Annuale” (relativa all’anno 2017), il documento riassuntivo delle attività e dei risultati ottenuti dal nostro Paese nella lotta al traffico illecito delle sostanze stupefacenti.
Con riferimento al dato delle operazioni antidroga e delle denunce all’Autorità Giudiziaria, la situazione che emerge non si distacca sostanzialmente da quella dell’anno precedente ed è in linea con i valori espressi nella serie decennale. Gli incrementi registrati (+8,13 per gli interventi di polizia e +5,82 per le segnalazioni) si inquadrano nell’ambito delle fisiologiche oscillazioni che possono caratterizzare questo tipo di rilevazioni nell’arco temporale dei 12 mesi.
Con riguardo ai sequestri di droga, invece, alcuni scostamenti meritano un cenno di sottolineatura. Infatti, a fronte di un risultato complessivo nettamente ai massimi nella serie decennale (solo nel 2014 fu registrato un quantitativo maggiore), il dato nazionale per singola sostanza mostra aumenti significativi a proposito dell’eroina (+27,95%), della marijuana (+117,76%) e della droghe sintetiche nella presentazione in polvere (+101,17) ma anche decrementi, seppur di minor portata, per la cocaina (-12,88%), per l’hashish (-21,55%) e per le piante di cannabis (-43,31%).
Se l’incremento dei sequestri di eroina è da attribuire, secondo gli analisti, ad un ritorno di questa sostanza sul mercato di consumo nazionale, quello della marijuana trova una chiave di lettura nella decisa ripresa dei traffici tra le due sponde dell’Adriatico. Non a caso i sequestri più consistenti di tale droga sono avvenuti in località ubicate lungo la sponda orientale del territorio dello Stato. Discorso a parte meritano le droghe sintetiche. Anche se in termini assoluti i volumi appaiono ancora modesti, l’incremento registrato conferma la crescente diffusione di questo tipo di stupefacenti nei fenomeni di consumo. Non siamo ancora di fronte ad una vera e propria emergenza, come accade in altri Stati dell’Europa e del Nord America, ma è ipotizzabile che, nei prossimi anni, la commercializzazione di oppioidi, catinoni e cannabinoidi di sintesi, per le sue particolari connotazioni, possa diventare una minaccia insidiosa, con la quale i dispositivi di contrasto dovranno necessariamente confrontarsi.
E non solo con azioni di contrato convenzionali. Il web – soprattutto nella sua dimensione “sommersa” – rappresenta sempre più decisamente il contesto di elezione per l’illecita commercializzazione di questi prodotti psicoattivi. Se al momento non appare ancora dimostrato un interesse specifico della criminalità organizzata nella gestione degli illeciti traffici di queste droghe e dei farmaci contenenti principi attivi ad azione psicoattiva, è certamente vero che intorno a tali sostanze ruota un vorticoso giro di affari che alimenta gli interessi di gruppi criminali di diversa estrazione, con connotazioni così particolari da sottrarsi ai consueti protocolli investigativi.
In questa prospettiva, nell’anno di riferimento, la D.C.S.A. ha ulteriormente consolidato la sua partecipazione al Sistema Nazionale di Allerta Precoce e ha rafforzato le proprie aliquote operative sia per il monitoraggio delle reti elettroniche che per l’attività di coordinamento investigativo nel settore delle cosiddette Nuove Sostanze Psicoattive. Ha anche ampliato l’offerta formativa,
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