Page 6 - RelazioneAnnuale2017
P. 6

prevedendo due apprezzate attività addestrative, il corso “Drug on line” e quello sui “Laboratori clandestini per la produzione di sostanze stupefacenti e Nuove Sostanze Psicoattive”, a vantaggio degli operatori di polizia, italiani e stranieri, impiegati in questi ambiti di servizio. Per le medesime finalità didattiche, in accordo con il collaterale olandese, ha promosso il trasferimento e l’installazione, presso il Servizio Polizia Scientifica della Polizia di Stato, di un laboratorio clandestino per la produzione di droghe sintetiche, completamente bonificato ed oggetto di confisca. Quanto agli scostamenti negativi, quello imputabile alla cocaina, peraltro non particolarmente significativo, può trovare una concreta spiegazione nel parziale dirottamento dei carichi destinati al territorio nazionale verso i grandi scali marittimi del Nord Europa. Le organizzazioni criminali, infatti, in luogo del Porto di Gioia Tauro, oggetto ormai di serrati controlli da parte della Forze di Polizia, hanno cominciato ad attingere massicciamente gli hub marittimi dell’Olanda e del Belgio. Analoga considerazione può valere per la resina di cannabis: dopo i notevolissimi colpi messi a segno dal dispositivo aeronavale di contrasto nel triennio 2013-2015, i volumi di hashish sottoposti a sequestro sono tornati sui valori medi desumibili dalla serie decennale.
La flessione registrata nel numero di piante di cannabis eradicate nel nostro Paese, benché significativa in termini percentuali, non deve indurre a precipitose conclusioni. Tale scostamento negativo, dovuto essenzialmente a due rilevantissimi sequestri effettuati nel 2016, non sembra ancora rappresentare una vera e propria inversione di tendenza di questo fenomeno che, nella serie decennale, con eccezione del triennio 2011-2013, si attesta su posizioni più che doppie rispetto alla media del periodo.
E se restano immutate le direttrici del traffico che attingono i confini dello Stato, l’analisi dei sequestri consente ancora una riflessione in chiave di caratterizzazione del narcotraffico nel nostro Paese.
I dati concernenti le partite di droga intercettate nelle aree di frontiera nazionali, circa il 30% del volume complessivo, continuano ad evidenziare una tendenza consolidata: la maggior parte (circa il 95%) dello stupefacente sequestrato in tale ambito, viene intercettato negli specchi d’acqua prospicienti alle coste, in acque internazionali o all’interno del mare territoriale, e lungo la frontiera marittima.
Proseguendo una considerazione avviata nella scorsa rilevazione annuale, l’incidenza di questo dato di osservazione dovrà portare, in prospettiva, ad incrementare ulteriormente lo sforzo organizzativo volto a potenziare strategicamente l’azione di contrasto del narcotraffico lungo le rotte marittime. E non solo con riguardo al contesto nazionale.
Come già detto, l’aggressione dei vettori in una fase antecedente all’ingresso dei carichi di droga nel territorio degli Stati e alla loro parcellizzazione nelle piazze di spaccio dei Paesi di approdo, potrà tradursi in una sorta di difesa “avanzata” degli ambiti territoriali nazionali e dell’intera Unione Europea.
Per raggiungere tale obiettivo è necessario predisporre strumenti operativi e giuridici che consentano di intensificare la cooperazione internazionale di polizia, coinvolgendo i Paesi produttori e di transito, in particolare, quelli che si affacciano sul Mediterraneo, e gli altri partner europei interessati dalle rotte di importazione .
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11