Page 5 - Maltrattamenti
P. 5

Le  diverse  forme  di  maltrattamenti  subite  dalla  vittima  riguardano  “tutti  gli  atti  di

               violenza  fisica,  sessuale,  psicologica  ed  economica  che  si  verificano  all’interno  della

               famiglia  o  del  nucleo  familiare  o  tra  attuali  o  precedenti  coniugi  o  partener,

               indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa

               residenza con la vittima” (art. 3 Convenzione di Istanbul).


               Si possono distinguere in:

               •  VIOLENZA  FISICA,  individuabile  più  facilmente,  che  consiste  nel  generare

                  intenzionalmente  un  danno  fisico  con  mezzi  differenti.  Esempi:  essere  picchiato,

                  ricevere schiaffi/spintoni, essere minacciato/a con un coltello, ecc.;

               •  VIOLENZA PSICOLOGICA, più difficilmente constatabile rispetto a quella fisica, ma

                  in pari misura fonte di sofferenza e conseguente danno. Può manifestarsi attraverso


                  vari comportamenti: gli insulti, le ingiurie, il rifiuto di comunicazione, le rivalse sui
                  figli,  atti  provocatori  o  ritorsivi,  nonché  tramite  tutte  quelle  condotte  finalizzate  a


                  controllare, svalorizzare, umiliare e sottomettere la vittima. È una forma di violenza

                  molto  insidiosa,  perché  indiretta,  costante  e  ripetuta.  Esempi:  buttare,  strappare,

                  rompere oggetti che hanno un valore affettivo, minacciare di fare del male ad animali

                  domestici, non riconoscere le capacità altrui, umiliare ed essere derisi in pubblico, non

                  sentirsi liberi di esprimere le proprie opinioni, ecc.

                  Un particolare forma di violenza psicologica è il cosiddetto GASLIGHTING. Si tratta

                  di una tecnica di manipolazione mentale fatta di silenzi e frasi pungenti, senza scoppi


                  d’ira. Tale tecnica punta a far sentire la vittima sbagliata, eliminando ogni sua certezza

                  e sicurezza.

               •  VIOLENZA  ECONOMICA,  che  consiste  nell’impedire  l’accesso  alle  risorse

                  economiche con lo scopo di limitarne l’autonomia e la possibilità di reazione. Possono

                  essere ricompresi in questa fattispecie i comportamenti volti a impedire alla vittima la

                  ricerca di un lavoro, la privazione o il controllo dello stipendio, la gestione della vita

                  quotidiana.

                  Esempi: accesso al conto bancario, disponibilità di strumenti di pagamento.

                  Nel caso in cui la vittima sia straniera, il maltrattante può impedirle la messa in regola


                  dei documenti di soggiorno, ostacolando così la ricerca del lavoro e rendendo la donna

                  vulnerabile legalmente, soprattutto in vista di un eventuale affidamento dei figli;
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10