Page 2 - Maltrattamenti
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I MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI consistono in atti
prevaricatori, vessatori e oppressivi messi in atto dall’autore e che implicano, nella vittima,
sofferenze fisiche e/o psicologiche. Tali condotte possono configurare altri tipi di reato (per
es. percosse, lesioni, violenza sessuale, violenza privata, ecc.) ma, se diventano abituali, si
tramutano nel reato di maltrattamenti
Il reato in questione è punito ai sensi dell’art. 572 c.p..
Si tratta di un reato abituale quindi, per potersi configurare occorre che le condotte poste in
essere dall’autore siano protratte nel tempo.
I maltrattamenti si identificano nelle seguenti condotte messe in atto dal soggetto
maltrattante:
• frequenti insulti;
• litigi violenti;
• non dare la possibilità di esprimere un pensiero;
• controllare frequentemente i contenuti del cellulare;
• controllare/ togliere le risorse economiche;
• sminuire il partner e/o un altro componente della famiglia;
• umiliare in pubblico;
• vietare di sentire parenti e amici;
• vietare di uscire di casa;
• costringere il partner ad avere rapporti sessuali;
TESTO DELL’ARTICOLO 572 C.P.
“CHIUNQUE, FUORI DEI CASI INDICATI NELL'ARTICOLO PRECEDENTE, MALTRATTA UNA
PERSONA DELLA FAMIGLIA O COMUNQUE CONVIVENTE, O UNA PERSONA SOTTOPOSTA ALLA
SUA AUTORITÀ O A LUI AFFIDATA PER RAGIONI DI EDUCAZIONE, ISTRUZIONE, CURA,
VIGILANZA O CUSTODIA, O PER L'ESERCIZIO DI UNA PROFESSIONE O DI UN'ARTE, È PUNITO
CON LA RECLUSIONE DA TRE A SETTE ANNI.
LA PENA È AUMENTATA FINO ALLA METÀ SE IL FATTO È COMMESSO IN PRESENZA O IN DANNO
DI PERSONA MINORE, DI DONNA IN STATO DI GRAVIDANZA O DI PERSONA CON DISABILITÀ
COME DEFINITA AI SENSI DELL'ARTICOLO 3 DELLA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 104, OVVERO SE
IL FATTO È COMMESSO CON ARMI.
SE DAL FATTO DERIVA UNA LESIONE PERSONALE GRAVE, SI APPLICA LA RECLUSIONE DA
QUATTRO A NOVE ANNI; SE NE DERIVA UNA LESIONE GRAVISSIMA, LA RECLUSIONE DA SETTE A
QUINDICI ANNI; SE NE DERIVA LA MORTE, LA RECLUSIONE DA DODICI A VENTIQUATTRO ANNI.
IL MINORE DI ANNI DICIOTTO CHE ASSISTE AI MALTRATTAMENTI DI CUI AL PRESENTE
ARTICOLO SI CONSIDERA PERSONA OFFESA DAL REATO.”