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Agropirateria e contraffazione


               mondo creando regole, strumenti e servizi che consentano alle imprese
               italiane di penetrare nei mercati internazionali, ma anche di sopravvive-
               re alla concorrenza sleale di altri operatori.
                  Non è pensabile, oggi, parlare di internazionalizzazione del Made in
               Italy senza affrontare il problema dell’agropirateria.
                  Il fenomeno delle contraffazioni delle produzioni agroalimentari ita-
               liane e dell’uso improprio dei marchi di indicazione geografica (Dop,
               Igp, ecc.) ha assunto negli ultimi anni una dimensione preoccupante.
               Secondo stime dell’Ismea – Federalimentare (dati 2003) il valore del-
               l’export di prodotti che imitano quelli italiani è stato nel mondo di cir-
               ca 13.945 milioni di euro, mentre il loro valore al consumo è stato di cir-
               ca 53.500 milioni di euro.
                  Il problema riguarda soprattutto gli Stati Uniti: nel mercato Usa si re-
               gistra infatti la massima percentuale di prodotti contraffatti. Basti pen-
               sare che addirittura oltre il 70 percento dei prodotti venduti in America
               come italiani non hanno nulla a che vedere con il nostro Paese: un im-
               menso mercato dei falsi, dunque, che vale 1,2 milioni di dollari.
                  Un’indagine Nomisma del 2004 ha anche calcolato il valore espresso
               dall’agropirateria sulle diverse tipologie di prodotto, evidenziando come
               i comparti più esposti al rischio contraffazione negli Stati Uniti siano di
               sicuro la pasta e i formaggi: in questo caso le imitazioni rappresentano
               addirittura l’80, il 90 percento del totale dell’export italiano, per un giro
               d’affari che, solo per i formaggi, frutta quasi 2.000 milioni di dollari.
                  Negli Usa, inoltre, i marchi di indicazione geografica, essendo equi-
               parati ai marchi ordinari, non godono di una superiore tutela come suc-
               cede invece nell’Ue, dove la loro registrazione è consentita solo a sog-
               getti collettivi, quali consorzi di tutela ed associazioni di produttori.
                  Quello delle contraffazioni e delle illegalità non è comunque un fe-
               nomeno che interessa solo i mercati stranieri.
                  La guardia va tenuta alta anche a livello nazionale, dove il Ministero,
               in tutte le sue articolazioni operative, svolge un importante ruolo di vi-
               gilanza, a salvaguardia della qualità e della sicurezza degli alimenti che
               quotidianamente finiscono sulle tavole degli italiani.
                  Un terreno su cui assicuriamo il massimo dell’attenzione e dell’impe-
          Anno
               gno, sapendo anche di poter contare sulla professionalità del personale
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