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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale
                                           delle FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA


                  colari interferenze con le ridotte pratiche di allevamento e pastorizia del-
                  l’area. È così che questo settore dell’Appennino centro-settentrionale rap-
                  presenta oggi uno degli ambiti di massimo interesse nazionale per il recu-
                  pero della specie.
                     Il CTA fin dalla sua istituzione nel 1994 ha intrapreso un fruttuoso ed
                  intenso rapporto di collaborazione con l’Ente Parco, sperimentando la
                  “dipendenza funzionale” prevista dalla legge quadro.L’Ufficio ha dato
                  impulso a interessanti esperienze di innovazione, adottando procedure
                  sperimentali di automazione, che tra l’altro, permettono in tempo reale,
                  la condivisione delle procedure operative e lo scambio di informazioni e di
                  dati tra tutte le strutture del CTA, dell’Ente parco e tra queste e le sale
                  operative dei Comandi regionali. Fermi restando i compiti propri del
                  Corpo, l’Ufficio si è particolarmente impegnato nel settore del monitorag-
                  gio ambientale, in particolare in campo faunistico, affermandosi come un
                  qualificato ed affidabile interprete dei principali processi naturali in atto
                  nel comprensorio. L’associazione delle rilevazioni di monitoraggio alle
                  banche dati informatiche attivate, permette al CTA la detenzione di serie
                  storiche di informazioni spesso esclusive, a disposizione del parco, degli
                  enti e della ricerca, ma soprattutto a beneficio della stessa sorveglianza
                  organizzata in maniera più  efficace e consapevole.
                     Il monitoraggio del lupo, attraverso la caratterizzazione genetica e le
                  tecniche di wolf-howling, la schedatura faunistica delle specie notevoli, la
                  rilevazione reticolare delle osservazioni degli ungulati, il fototrappolaggio
                  per la verifica di presenza del gatto selvatico e di altre specie elusive
                  (faina, martora), sono alcune esperienze che il CTA conduce con metodo
                  standardizzato e sistematizzato nel tempo, che mette a frutto ed esalta la
                  capillarità e continuità di presidio delle strutture operative del CFS. Non
                  è secondario il supporto tecnico offerto all’Ente Parco per la verifica delle
                  utilizzazioni forestali e l’accertamento dei danni in agricoltura. Anche in
                  questo caso si è dato corso ad un data base informatico  che permette l’ar-
                  chiviazione e l’analisi della situazione del settore. Una specifica campagna
                  di rilevazione del CTA sugli effetti degli ungulati a carico della rinnova-
                  zione forestale e delle aree agricole del parco, finora unica nel suo genere
                  relativamente all’intero territorio del parco, è stata assunta a corredo del
                  documento di Piano del Parco nazionale. Tra le esperienze di rilievo che
                  coinvolgono il servizio, si registra la collaborazione attiva del CTA all’or-
                  ganizzazione del censimento annuale del cervo al bramito, che coinvolge
                  un considerevole numero di volontari e, da alcuni anni, registra il signifi-
                  cativo ed apprezzato intervento del personale forestale di numerosi CTA
                  di tutti i parchi nazionali. Il personale collabora ai programmi di cattura
                  del cinghiale, per ridurre le interferenze della specie con le attività agri-


                  68 - SILVÆ - Supplemento al n. 12
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