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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale dell’APPENNINO TOSCO EMILIANO


            na, in cui la specie dominante non è una graminacea ma il piccolo giunco
            delle creste (Juncus trifidus), piantina filiforme alta appena una decina di
            centimetri, proprio per meglio resistere alla forza dei venti.
               Nei mesi primaverili ed estivi, queste praterie a erba bassa sono molto
            frequentate dai passeriformi. L’aquila reale, il gheppio, la poiana e talvol-
            ta il falco pellegrino usano le praterie come territori di caccia, preferendo
            per la nidificazione luoghi più riparati e spesso impervi posti a quote più
            basse. L’aquila reale, in particolare, è presente con diverse coppie nidifi-
            canti sia nel versante emiliano che toscano dell’area protetta.
               Il lupo è presente in modo stabile grazie alla protezione ed alla nuova
            disponibilità di prede, fra cui caprioli, cervi ed anche mufloni, introdot-
            ti ed oggi presenti e spesso visibili nei versanti rocciosi.
               Le praterie di alta quota sono infine l’ambiente favorito dalla mar-
            motta, introdotta alcuni decenni fa.
               Una fitta rete di strade locali, di antichissime mulattiere e di sentieri,
            insieme ad una moderna rete di servizi e strutture consentono una discre-
            ta mobilità all’interno delle varie zone del Parco.
               Il Corpo Forestale dello Stato, oltre a svolgere attività di sorveglianza,
            coopera con l’Ente Parco nelle attività di monitoraggio di alcune specie
            di fauna selvatica, tra cui il lupo e l’aquila reale, ed inoltre partecipa alle
            attività didattiche, accompagnando gruppi e scolaresche nell’ambito di
            diversi progetti ed iniziative, così da contribuire a far conoscere gli
            ambienti naturali, le specie animali e vegetali e le procedure di corretta
            frequentazione del parco. Alcune attività sono inoltre tese anche a far
            conoscere i pericoli della montagna connessi alla frequentazione dell’Ap-
            pennino, compresi quelli dovuti alla neve ed alle valanghe.
               Con l’ausilio del Reparto a cavallo del Corpo Forestale dello Stato di
            Ramiseto, si effettuano infine nel parco nazionale attività principalmente
            tese all’informazione, alla prossimità, alla prevenzione.





















                                                          SILVÆ - Supplemento al n. 12 - 59
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