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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale dell’APPENNINO TOSCO EMILIANO
l Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano comprende parte del
territorio montano di due Regioni, Emilia Romagna e Toscana ed è
Iesteso 22.792 ettari, di cui ha 16.424 in Emilia e ha 7.189 in Toscana.
Il territorio del Parco comprende quattro Riserve naturali dello Stato,
di cui una in Provincia di Parma, la Riserva Naturale Guadine-Pradac-
cio, e tre in Provincia di Lucca, le Riserve Naturali Statali Orecchiella,
Lamarossa e Pania di Corfino, individuate nel 1971 e affidate in gestione
al Corpo Forestale dello Stato.
L’area protetta comprende alcune tra le aree più significative della
dorsale dell’Appennino settentrionale, molte delle quali già sottoposte a
vincoli di protezione (aree protette regionali; siti della Rete Natura 2000).
In relazione alla quota, alla geo-pedologia, all’ubicazione toscana o
emiliana del rilievo, si riscontrano paesaggi e caratteristiche vegetaziona-
li assai differenti, derivanti dalla peculiare posizione geografica della
catena appenninica, di confine euro-mediterraneo.
Così, ad esempio, assai tipiche sono le torbiditi di natura arenacea ,
che affiorano in tutta l’area di crinale, dando origine a contrafforti ondu-
lati e dalle cime in genere poco marcate; nelle giornate di bel tempo, lo
sguardo spazia dalle catene delle Alpi al mar Tirreno.
L’area protetta conta le cime del Monte Prado (2054 m s.l.m. – cima
più alta della Toscana) e del Monte Cusna (2124 m s.l.m. - seconda cima
dell’Emilia Romagna).
Nella provincia di Reggio Emilia dominano anche gli aspri rilievi del-
l’Alpe di Succiso e del Buffanaro, oltre al Monte Acuto e all’immenso
cono del Monte Ventasso, gigante montuoso avanzato verso Nord, rispet-
to allo spartiacque principale. Meno elevate sono le aree di crinale del-
l’Appennino parmense, dove si rinvengono le più suggestive e profonde
impronte del glacialismo quaternario, in particolare circhi glaciali, occu-
pati da splendidi laghi di alta montagna e da torbiere dove si annidano
specie vegetali rare e protette.
Nell’Alta Valle del Secchia e presso il paesino di Sassalbo, affiorano i
Gessi Triassici, le rocce più antiche dell’Appennino Emiliano, caratteriz-
zati da interessanti fenomeni carsici dove è possibile rinvenire esemplari
di flora rara e protetta.
La mole inconfondibile della Pietra di Bismantova (Castelnovo ne’-
Monti – RE) rappresenta un elemento del rilievo di eccezionale risalto,
oltre che un davanzale che consente di apprezzare la complessità del pae-
saggio di tutta la porzione reggiana dell’area protetta.
Infine va ricordato il singolare massiccio calcareo della Pania di Cor-
fino, incluso in parte nell’omonima Riserva statale, caratterizzato da
flora e fauna simili a quelle che si rinvengono nelle Alpi Apuane.
56 - SILVÆ - Supplemento al n. 12