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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale delle CINQUE TERRE
l Parco Nazionale delle Cinque Terre, il cui territorio è dal 1997 un
sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, è situato in provincia
Idella Spezia, nell’estremo levante ligure, con circa 171 abitanti/kmq.
Comprende interamente i comuni di Monterosso al Mare, di Vernazza e
di Riomaggiore, parzialmente i comuni della Spezia ad est e di Levanto ad
ovest. La popolazione vive concentrata nei borghi presso il mare, in pic-
cole frazioni collinari e in nuclei rurali minori, taluni senza collegamento
carrozzabile.
L’Ente Parco gestisce inoltre anche l’omonima Area Marina Protetta,
di 4591 ha.
Il territorio del parco è costituito da un allineamento di monti assai
prossimi alla costa, con quote variabili fra i 487 m del Monte Vè agli 812
m del Monte Malpertuso. La pendenza dei versanti non deriva tanto dal-
l’altezza delle vette, relativamente modesta, quanto dalla vicinanza dello
spartiacque al mare, di soli due chilometri.
Nel territorio delle Cinque Terre affiorano rocce i cui caratteri con-
dizionano gli aspetti della geomorfologia, dell’ambiente e del paesaggio:
si tratta prevalentemente di serpentini, argille e argilloscisti alternate a
rocce sedimentarie prevalentemente di natura argillosa.
Le caratteristiche litologico strutturali determinano la presenza di
versanti particolarmente acclivi con il 74% del territorio caratterizzato
da una pendenza superiore a 60°. L’area è solcata da numerosi brevi
corsi d’acqua a carattere torrentizio, sviluppati in direzione perpendico-
lare a quella del crinale.
Il nome di “Cinque Terre” discende dai cinque caratteristici borghi
costieri, costruiti sulle scogliere fra il promontorio del Mesco e la Punta
di Montenero: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Rio-
maggiore.
Il paesaggio delle Cinque Terre risulta interamente costruito nel corso
dei secoli dall’uomo che ai boschi ha sostituito le coltivazioni terrazzate. La
presenza della popolazione risale all’XI secolo in seguito allo svalicamento
della catena costiera da parte di gruppi di contadini della media Val di Vara;
ma fu soltanto dal XVII secolo, dopo la cacciata dei saraceni da parte delle
flotte pisane e genovesi, che le popolazioni scesero dai primitivi insediamen-
ti sopra le valli e cominciarono a costruire i borghi sugli speroni di roccia
costieri, dove continuarono a vivere di agricoltura, non avendo esperienza
del mare. Iniziarono allora la monumentale opera di sistemazione a terraz-
ze dei versanti, costruendo muretti riempiti di terra, per coltivare la vite e
l’olivo. Procedendo dal mare verso il monte sino alle massime quote,
costruirono ripide scalinate e arditi sentieri per provvedere alla continua
manutenzione dei muretti a secco e del loro contenuto.
46 - SILVÆ - Supplemento al n. 12