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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale delle DOLOMITI BELLUNESI


            incontri con gli Enti locali, le forze economiche e sociali per individuare
            scelte strategiche e livelli di protezione del territorio condivisi, frutto di
            rigorose e attente valutazioni scientifiche ma anche sociali ed economiche.
               Il Piano del Parco è esecutivo fin dal 2001 con validità decennale.
            L’Ente Parco ha già avviato l’iter per la sua revisione e il “nuovo Piano”
            è in fase di approvazione da parte della Regione Veneto.
               Altro importante strumento di pianificazione del Parco è il Piano Plu-
            riennale per lo Sviluppo Economico e Sociale (P.P.E.S.) che prevede in
            modo organico, nel rispetto delle finalità del Parco, le iniziative per favo-
            rire lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni locali, promuovendo
            le attività compatibili entro i confini del Parco e nelle aree adiacenti, e
            individuando le misure di incentivazione ed i progetti e le azioni da realiz-
            zare congiuntamente tra Parco e Comunità locali.
               Infine è stato adottato il 27 novembre 2009 dal Consiglio del Parco
            anche il Regolamento del Parco, necessario a disciplinare l’esercizio delle
            attività consentite dal Piano.
               Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi per la sua particolare posi-
            zione geografica, situato al margine meridionale della regione dolomitica,
            costituisce un sistema orografico-ambientale di “transizione”. Ciò deter-
            mina un’eccezionale varietà di ambienti dove morfologie glaciocarsiche,
            dolomitiche, alpine e prealpine  danno origine ad una elevata biodiversità
            floristica e faunistica; anche le testimonianze della presenza umana (mal-
            ghe, antichi ospizi, strade militari) concorrono a determinare un quadro
            quanto mai vario e ricco di valenze culturali.
               Queste sono anche le Dolomiti più selvagge, quelle meno conosciute e
            frequentate, caratterizzate da forre e dirupi scoscesi ma anche da prate-
            rie d’alta quota e da conche glaciali, altopiani carsici aridi e desolati,
            costellati di inghiottitoi ove l’acqua scompare per chilometri.
               Per la loro straordinarietà, le Dolomiti Bellunesi sono entrate dal giu-
            gno 2009 a far parte del “Patrimonio dell’Unesco”.
               Tra le emergenze naturali di assoluta rilevanza vanno menzionati i
            “Cadini di Brenton”, spettacolare serie di marmitte di erosione scavate
            dall’acqua vorticosa negli strati rocciosi della Dolomia Principale, o le
            misteriose cavità sotterranee dei “Piani Eterni” che costituiscono, con i
            loro 30 Km di gallerie, le grotte più estese del Veneto ed uno dei più estesi
            complessi carsici d’Italia.
               Simbolo del parco è un fiore, la Campanula morettiana, a suggellare
            l’eccezionalità della flora del Parco che comprende quasi un terzo delle
            specie italiane ed è inoltre ricca di rari endemismi.
               L’area protetta vanta circa 50 diverse tipologie forestali delle 90 pre-
            senti in tutto il Veneto. Le formazioni più diffuse sono gli ostrieti e le fag-

                                                          SILVÆ - Supplemento al n. 12 - 35
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