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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale del GARGANO


                  stive e macchie degradate. Le leccete sono ubicate principalmente a
                  Nord-Est sul Gargano e tra gli 800 e novecento metri di quota. Le cerre-
                  te sono la formazione boschiva più estesa del Promontorio e occupano
                  una superficie di ben 17.445 ettari. Alle volte il Cerro convive con altre
                  specie boschive e in particolare con il faggio, l’acero, il leccio. Le princi-
                  pali formazioni sono quelle della Foresta Umbra, di Bosco Quarto, del
                  Bosco di Manfredonia (anche se prende il nome della “perla del golfo” è
                  ben distante da essa), della Difesa di San Matteo (vicino San Marco in
                  Lamis) e di Coppa Ferrata. Il faggio occupa la ragguardevole superficie
                  di 4200 ettari, divisi in tre insediamenti principali. La presenza più cospi-
                  cua si ha nella famosa e conosciuta, Foresta Umbra con i suoi 3200 etta-
                  ri. Altri 800 ettari sono presenti sul Monte Spigno e altri 200 nella fagge-
                  ta di Ischitella. Moltissimi sono gli esemplari di Faggio dalle dimensioni
                  eccezionali.
                     Sugli altopiani del Gargano, ricoperti per buona parte da pascoli, in
                  primavera si possono osservare vistose fioriture di anemoni e ranuncoli,
                  di cardi e campanule. Verso il mare, invece, le rupi esposte al sole sono
                  ricoperte dall’enula (Inula verbascifolia) e dalla scabiosa garganica (Sca-
                  biosa dallaportae), che contribuisce con i suoi grandi pulvini a trattene-
                  re il terreno soggetto ad erosione. Su tutta la parte orientale del Garga-
                  no, che scende verso il mare, domina incontrastata la “macchia mediter-
                  ranea”. Sul promontorio del Gargano sono presenti 85 specie di orchidee
                  appartenenti a 17 generi diversi.
                     Alcune si esse si rinvengono solo qui o in pochissimi altri siti. Tra que-
                  ste vanno segnalate l’Ophrys apulica,  archipelagi,  bertoloniiformis,
                  biscutella, bremifera, cornuta, garganica, laicatae, melena, parvimacu-
                  lata, promontorii e sipontensis, l’Orchis quadripunctata e la Serapias
                  apulica.
                     La flora garganica annovera circa 2.200 entità floristiche, molte delle
                  quali di grande significato fitogeografico. Dall’analisi di studi compiuti
                  dagli anni 1966-1974 risulta che molte specie, che i botanici storici ave-
                  vano segnalato, non sono più state ritrovate; fra le altre: Comandra ele-
                  gans; la rara  Heliantenum lavandaefolium;  Laburnum anagyroides e
                  Lysimachia punctata, queste ultime osservate dal 1874. Tra quelle oggi
                  minacciate d’estinzione, il rarissimo cisto di clusio (Cistus clusii), l’orchi-
                  dea Orphyris lacaitae, di cui si conosce la presenza di due soli piccoli
                  nuclei, e la rarissima Micromeria fruticosa.
                     La presenza in un area limitata di ecosistemi tanto diversi favorisce la
                  ricchezza e la varietà della fauna. In particolare considerevole è il nume-
                  ro delle specie di uccelli nidificanti; nelle zone umide delle Lagune di Lesi-
                  na e Varano e della Palude Frattarolo, della Foce del Candelaro, dell’ex


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