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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale del GARGANO


            determina la presenza di due ben distinti sistemi acquiferi dei quali l’uno
            (falda principale) occupa tutto il promontorio e l’altro (falda secondaria)
            è limitato alla zona di Vico del Gargano-Ischitella con sede nei calcari
            organogeni e detritici.
               Molte delle specie vegetali del Gargano sono endemiche del territorio
            e molto rare. Dal punto di vista floristico il Gargano è un lembo di terra
            balcanica. Flore di origine orientale hanno approdato su questo promon-
            torio subendo processi di speciazione, e in tal modo sul Gargano è possi-
            bile ammirare piante del tutto estranee alla flora italiana (Scabiosa dal-
            laportae, Inula Candida, ecc.). Le particolarità floristiche si arricchi-
            scono con il fenomeno del macrosomatismo vegetale, con giganteschi
            faggi, tassi, aceri, cerri e pini d’Aleppo, e con gli endemismi: quasi tutte
            le specie, da quelle erbacee a quelle arboree, presentano sviluppi notevo-
            li (altezze, superfici fogliari) che hanno spesso fatto ipotizzare la presen-
            za di nuove varietà e di nuove specie e che hanno arricchito il vasto capi-
            tolo dell’endemismo, di specie cioè come la Campanula garganica legata
            soltanto alle rupi del Gargano e la Centaura diomedea (nome comune
            “Fiordaliso delle Tremiti” – specie endemica).
               Le faggete, pur essendo presenti con alcuni nuclei limitati anche nel
            Subappennino, sono tipiche del Gargano, dove raggiungono il loro massi-
            mo splendore. Solitamente formano boschi misti, a volte invece si compe-
            netrano con altre formazioni boschive, soprattutto cerrete, con le quali
            vengono a contatto. Questa formazione forestale è favorita dal particola-
            re clima del promontorio che assicura abbondanti precipitazioni nella
            tarda primavera.
               Tra le altre specie arboree del Parco, si possono annoverare il Carpi-
            no bianco, il Carpino nero, l’Orniello, l’Acero Campestre, l’Acero mon-
            tano e l’Acero napoletano, il Tasso, l’Olmo, il Tiglio e la Roverella. Oltre
            alle specie sopra elencate, appartenenti alla Foresta Umbra, interessanti
            sono anche i Cerri di dimensioni notevoli di Bosco Quarto, la lecceta di
            Monte Sacro e le pinete di Monte Barone e Monte Pucci, purtroppo oggi
            notevolmente danneggiate dall’azione dei piromani.Il Gargano conserva
            estesi boschi, in particolare nella sua parte centrale.
               Le pinete di Pino d’Aleppo ricoprono circa 7150 ettari della superficie
            garganica e rappresentano sicuramente l’estensione di maggiore rilievo in
            Italia. Le presenze più rappresentative le incontriamo sul lago di Varano
            e sulle pendici nord del monte Scappone. Altre sparute presenze le incon-
            triamo nei pressi di Mattinata. La loro presenza è difforme sul territorio
            garganico soprattutto per il grave e pesante intervento dell’uomo. Dei
            boschi di leccio non si conosce la superficie complessiva presente sul Gar-
            gano anche perchè adesso la sua presenza è caratterizzata da forme arbu-

                                                        SILVÆ - Supplemento al n. 12 - 165
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