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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale dell’ABRUZZO, LAZIO e MOLISE


                  agricoltori, cacciatori, tartufai, ecc.), con gli episodi di uccisione/morte
                  di carnivori e la banca dati dei prodotti fitosanitari utilizzati nei settori
                  agricolo e zootecnico.
                     Oltre a queste attività di carattere generale, comunque funzionali alla
                  prevenzione e controllo anche in ambiti territoriali diversi dal PNALM,
                  il CTA di Civitella Alfedena ha sviluppato altre iniziative finalizzate alla
                  tutela ed al controllo del territorio, con l’obiettivo primario di migliora-
                  re le azioni di conservazione dell’orso bruno marsicano.
                     Significativa è risultata in tal senso la banca dati georeferita degli alle-
                  vamenti zootecnici, tesa a definire la presenza, la distribuzione e l’uso
                  delle superficie pascolive dell’area del PNALM, rappresentando così uno
                  strumento funzionale al controllo del territorio da parte dei Comandi
                  Stazione, oltre che un valido supporto all’Ente Parco ed ai Comuni per
                  le loro  scelte gestionali. La banca dati dei pascoli è stata realizzata con la
                  collaborazione del Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’U-
                  niversità  La Sapienza di Roma, titolare di tutto il progetto di ricerca sui
                  grandi predatori nel PNALM e di una indagine sul comparto zootecnico
                  per conto della Regione Abruzzo.
                     La presenza dell’orso bruno marsicano influenza molto l’attività del
                  CTA giacché moltissimi visitatori sono richiamati proprio dalla presenza
                  del raro plantigrado che, nonostante tutto, in alcuni periodi dell’anno
                  (fine agosto inizio settembre) risulta facilmente avvistabile; negli ultimi
                  anni addirittura si è andato diffondendo uno specifico fenomeno, il
                  bearwatching, che richiede misure di tutela dedicate per impedire il
                  disturbo diretto agli orsi durante la delicatissima fase di alimentazione.
                  Per questa ragione, analogamente a quanto accade per il camoscio
                  appenninico durante tutto il periodo estivo, l’Ente Parco adotta misure
                  di tutela con limitazione di accesso ad alcuni sentieri, richiedendo sup-
                  porto operativo per il controllo, che viene assicurato dal personale CFS e
                  da quello del servizio di sorveglianza dell’Ente, con cui è stato avviato un
                  discreto coordinamento per ottimizzare le risorse disponibili.
                     Ma le implicazioni correlate alla presenza dell’orso sono molteplici,
                  spaziando dal controllo sugli interventi selvicolturali, per i quali il CFS
                  in Abruzzo svolge ancora funzione istruttoria e controllo per conto della
                  Regione al controllo dell’attività venatoria, che nel periodo autunnale
                  richiede attenzioni particolari per scongiurare possibili incidenti a danno
                  proprio dell’orso (specie nelle annate di ridotta produzione da parte del
                  faggio).
                     Specifica attenzione inoltre viene riservata nei confronti dei pochi,
                  notissimi esemplari di orso (Gemma e prole), cosiddetti confidenti, che
                  entrano nei centri abitati per cibarsi di animali da cortile, ortaggi e frut-


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