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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale del GRAN SASSO e MONTI DELLA LAGA
Riserve naturali statali incluse: Lago di Campotosto
Nell’area parco sono presenti Siti di importanza comunitaria (SIC) e Zone di
protezione speciale (ZPS).
Istituzione del parco: D.M. 04/11/93
Istituzione CTA: 22/10/1996
Sede e Uffici CTA: Via G. Pascoli, 3 loc. Fonte Cerreto - 67100 - Assergi (AQ)
tel. 0862/606004 - fax 0862/606805
Comandi stazione dipendenti: Staz. San Martino di Acquasanta - AP, Staz.
Arquata del Tronto - AP, Staz. Campotosto - AQ, Staz. Castel del Monte - AQ,
Staz. Assergi - AQ, Staz. Arischia - AQ, Staz. Carpineto della Nora - PE, Staz.
Farindola - PE, Staz. Amatrice - RI, Staz. Crognaleto - TE, Staz. Fano Adriano
- TE, Staz. Pietracamela - TE, Staz. Rocca Santa Maria - TE, Staz. Isola del
Gran Sasso d’Italia - TE, Staz. Cortino - TE, Staz. Castelli - TE
l Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si presenta come
un immenso gruppo montuoso, situato nell’Appennino centrale, a
Icavallo di tre regioni, Lazio, Abruzzo e Marche.
Questo territorio è cerniera tra la regione climatica euro-siberiana e
quella mediterranea; è qui che sorge la montagna più elevata dell’Appen-
nino, il massiccio del Gran Sasso, che racchiude l’unico ghiacciaio del-
l’Europa meridionale, il Calderone. La posizione geografica, l’altezza
raggiunta dalle montagne, nonché la differente geologia dei rilievi (calca-
ri e dolomie sul Gran Sasso e sui Monti Gemelli, arenarie e marne sui
Monti della Laga) determinano una straordinaria ricchezza di specie ani-
mali e vegetali, nonché una varietà di ecosistemi e paesaggi davvero
unica.
Il Parco ospita numerose specie faunistiche e floristiche esclusive di
quest’area, oltre agli animali più rappresentativi dell’Appennino, il lupo,
il camoscio d’Abruzzo, l’aquila reale e il biancone, che evocano con forza
una natura primordiale e selvaggia. La millenaria opera dell’uomo si è
integrata in maniera armonica in questo superbo contesto ambientale
arricchendolo ulteriormente: antichi paesaggi agrari e pastorali, i campi
aperti, i mandorleti, i monumentali boschi di castagno, i geometrici orti
fluviali, sono solo alcuni dei risultati del lavoro di generazioni di contadi-
ni e pastori. Ogni valle conserva ancora le sue antiche varietà colturali,
gelosamente custodite, come preziose eredità dei padri. Si coltivano tut-
tora le lenticchie ad oltre 1500 m di quota, la pastinaca, lo zafferano, la
solina, l’antico grano tenero conosciuto già in epoca romana, l’aneto o il
coriandolo.
L’Ente Parco ha fatto la scelta di articolare il suo territorio in 11
“distretti ambientali turistico – culturali” con l’obiettivo di raggiungere
104 - SILVÆ - Supplemento al n. 12