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Cambiamenti climatici
Fig. 8
L’esame delle tendenze degli ultimi 30 anni della media mensile e
della media stagionale rivela un generale ed importante aumento delle
precipitazioni nevose su gran parte delle stazioni prese in esame (Fig. 7),
specialmente nei mesi di dicembre, gennaio ed aprile. I mesi di febbraio
e marzo mostrano invece diffusi segnali negativi che tuttavia non inci-
dono più di tanto sull’andamento complessivo della media stagionale.
Tale aumento è molto più importante di quello riscontrato in sta-
zioni dell’Appennino Settentrionale (Meneguzzo F. e Romeo V., 2003),
dove in alcuni casi è stata anche registrata una diminuzione delle preci-
pitazioni.
Anche in questo caso, tra le tendenze stagionali e la quota delle sta-
zioni, non vi è nessuna relazione statisticamente significativa (Fig.8).
L’inverno in assoluto più nevoso, con diffuse ed elevate precipita-
zioni nevose, risulta essere quello 2004 – 2005 (Figg. 15 e 16), durante
il quale sono stati rilevati i valori più alti di precipitazioni nevose totali
stagionali, da un massimo di cm 640 misurati nella stazione di Rocca S.
Maria (TE) ad un minimo di cm 310 nella stazione di Pescocostanzo
(Fig. 9). Seguono in ordine decrescente gli inverni 1994-1995, 2003-
2004, 1998-1999, 1983-1984, 2005-2006.
L’inverno meno nevoso risulta essere quello della stagione 1989-
1990, durante il quale sono stati misurati i valori più bassi degli ulti-
mi 30 anni, dai 23 cm di Lettomanoppello ai 112 cm misurati presso Anno
la stazione di S.Eufemia (CH). Seguono gli inverni 2006-2007 e
1979-1980. IV
Nell’analizzare tali valori, minimi e massimi stagionali degli ultimi 30 -
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