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PANORAMA INTERNAZIONALE

      Nell’ultimo anno ha attaccato le infrastrutture legate all’industria petroli-
fera nell’area del Delta del Niger, a sud del Paese, colpendo tra le altre Shell,
Eni, Chevron e Nigerian National Petroleum Corporation(46).

      Sono state temporaneamente interrotte le linee elettriche di Abuja e Lagos
e in diverse occasioni sono stati sequestrati operatori locali e stranieri. A luglio
tre dipendenti di Eni/Agip sono stati assassinati e diversi operatori stranieri
hanno disdetto i contratti o spostato il personale per ridurre i rischi.

      Analisti nigeriani ritengono che l’NDA possa rappresentare, altresì, l’en-
nesima manifestazione eversiva della lotta indipendentista delle popolazioni che
abitano gli Stati Federali del Sud del Paese (Abia, Akwa Ibom, Bayelsa, Cross
River, Delta, Edo, Imo, Ondo, Rivers), ricchi di quelle risorse energetiche indi-
spensabili alla sopravvivenza economica della Nigeria. Il gruppo in esame
sarebbe composto prevalentemente da miliziani di etnia Ijaw (10% della popo-
lazione nigeriana) e, in misura minore, di etnia Igbo (17 %) e di etnia Ogoni
(0,86%, pari a 1,5 milioni di persone). Si tratta di gruppi etnici sostanzialmente
emarginati all’interno di un panorama istituzionale dominato dagli Hausa-
Fulani (28% della popolazione) e dagli Yoruba (21% della popolazione).

      In tale contesto è possibile ritenere che sussistano numerosi ed ulteriori
fattori all’origine della ripresa dell’insurrezione dei popoli del Delta del Niger.
Innanzitutto, il taglio del 70% nel budget del Programma di Amnistia e
Reintegrazione (PAR). L’accordo, siglato dall’allora Presidente Goodluck
Jonathan (Igbo, cattolico, originario del Bayelsa), aveva sancito la pace tra il
Governo centrale e il MEND che, in cambio della cessazione degli attacchi e
della smobilitazione, avrebbe ricevuto sostanziosi conguagli in denaro per i lea-
der, e posti di lavoro per i miliziani.

      Con il crollo del prezzo del petrolio e l’ascesa alla presidenza di Mohamed
Buhari(47) (musulmano del Nord), attento alle esigenze dei gruppi settentrionali,
il PAR è stato ridimensionato, innescando la nuova ribellione. Inoltre, l’autori-
tarismo dimostrato dalle istituzioni verso i movimenti per la difesa dei diritti
delle comunità locali, avrebbe contribuito alla radicalizzazione delle agende
indipendentiste di Igbo, Ijaw e Ogoni.

(46) - http://npdc.nnpcgroup.com
(47) - http://www.bbc.com/news/world-africa-12890807

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