Page 38 - L’Arte di Sebastiano de Albertis
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            Sebastiano De Albertis,                               namismo della composizione, si intravede il piccolo
            Carica di Carabinieri nella Battaglia                 gruppo del Re ritto sul cavallo bianco mentre osser-
            di Pastrengo, sec. XIX,                               va la battaglia.
            tempera e puntasecca su tela, cm 148 x 348,              Ciò che indubbiamente più colpisce è la fresca im-
            Banca Popolare di Sondrio                             mediatezza e l’eccezionale dinamismo dell’insieme in
                                                                  cui ogni particolare è, allo stesso tempo, minutamen-
                                                                  te descritto e perfettamente rifuso ricevendo ulterio-
                  “Su di un cavallo bianco, avanti a tutti, il Ca-  re forza ed energia, al punto che la rappresentazione
               pitano Conte Morelli di Popolo si volge alzando    trascende l’episodio storico per diventare espressione
               la spada, eccita all’assalto i suoi soldati che si   dell’idea stessa di carica militare.
               slanciano arditamente alla carica collo sguardo       Il grande bozzetto costituisce lo studio preparato-
               rivolto verso il nemico. Anche il Tenente Cava-    rio per il dipinto di uguale soggetto del 1880, espo-
               gna si volge colla spada alzata, incitando i sol-  sto alla Società Promotrice di Torino, acquistato da Re
               dati come il suo Capitano”.                        Umberto I e infine donato all’Arma dei Carabinieri nel
               Così questo grande bozzetto viene descritto nel    cui Museo di Roma è oggi collocato.
            Catalogo delle opere e degli oggetti del pittore messi   Giovanni Anzani, che ha studiato questo bozzetto,
            in vendita nel 1899.                                  lo data allo stesso anno del dipinto o, al più, agli an-
               Come la bacchetta di un direttore d’orchestra, la   ni immediatamente precedenti, comunque al periodo
            spada alzata del Capitano Morelli di Popolo, che ga-  della maturità artistica del pittore milanese, successi-
            loppa sul suo cavallo volgendosi verso i suoi, è il pun-  vo alla morte del figlio Enrico nel 1874, in cui nascono
            to di attacco e di sintesi di un trascinante crescendo   quasi tutti i suoi celebri capolavori di soggetto militare.
            che si trasmette in primo piano a tutto il vorticoso mo-  L’opera - oggetto nel 1992 di un restauro che ne ha
            vimento dei cavalli – a lungo studiati dal De Albertis   fermato lo stato di grave deterioramento in cui si tro-
            nei numerosi disegni e nella lunga osservazione diret-  vava al momento dell’acquisto e di cui si intravedono
            ta durante la vita militare – e sembra propagarsi alle   purtroppo ancora i segni - è un ottimo esempio dello
            altre analoghe scene di reparti all’attacco che si per-  straordinario virtuosismo e della personalissima tecni-
            dono orizzontalmente all’infinito in accenni sempre   ca artistica del De Albertis.
            più sommari. “Di quei cavalli – scrisse Giovanni Ro-     Come ha messo in evidenza il restauro, il pittore lo
            bustelli nel 1881 in Passeggiate ricreatrici nell’Italia ar-  ha eseguito avvalendosi della punta secca sopra uno
            tistica riferendosi al dipinto tratto da questo bozzetto   strato di tempera fresca stesa su una tela sottile. Le
            – vedi il fumo delle narici, senti lo scalpitio sonoro,   macchie di vernice gialla e di pittura ad olio che vi si
            incontri  la  fiamma  degli  occhi,  tocchi  il  sudore  del   notano qua e là in basso, sono probabilmente il risul-
            fianco percosso”. Sulla sinistra, in contrasto con il di-  tato di prove di colore o ripuliture del pennello duran-
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