Page 60 - Notiziario 2025-4
P. 60
CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
sostituire in qualsiasi impiego quello mod. 91 per T.S. at-
tualmente in servizio. Furono interessate
Le armi modificate presero il posto di quelle più vecchie
inizialmente fabbricate tra il 1893 e il 1900, poi via via dalla modifica
di quelle delle altre “annate”.
Furono interessate dalla modifica principalmente le
armi in uso durante la Grande Guerra, in quanto era principalmente le
stato riscontrato su di esse un alto grado di usura: quelle
armi, tra le mani dei fanti combattenti, avevano sparato armi in uso durante
un gran numero di colpi e affrontato condizioni am-
bientali estreme che ne compromisero l’integrità. la Grande Guerra,
Subito dopo il termine del conflitto le fabbriche di Bre-
scia avevano interrotto la produzione del moschetto
Mod. 91 T.S. che andò ad aggiungersi ai vecchi fucili. in quanto era stato
La tendenza a dotare le truppe di qualsiasi genere di
l’Esercito alla soluzione di convertire i vecchi e affidabili riscontrato su di esse
arma corta come i moschetti T.S. portò i vertici del-
fucili 91 in nuovi moschetti. La prima tappa da percor-
rere era l’abbattimento consistente dei costi di produ- un alto grado di
zione dei nuovi pezzi che, con la “riduzione” dei fucili
fu ben presto attuata. Nel 1923 iniziarono i lavori e le usura: quelle armi,
sperimentazioni dei nuovi moschetti provenienti dai
fucili. Nel 1925 iniziò la lavorazione in massa delle armi
da modificare. Alla fine si stimerà che circa 300.000 tra le mani dei fanti
fucili Mod. 91 furono convertiti in Mod. 91/24. Fon-
damentalmente, il lavoro da compiere riguardava: il ta- combattenti,
glio della canna, che andava da 780 mm. a 452 mm.; la
fabbricazione del nuovo tenone per l’innesto della nuova avevano sparato un
baionetta. Ovviamente la calciatura doveva rapportarsi
al nuovo ingombro della canna. Tutto ciò potrebbe ap-
parire facile a dirsi, ma a farsi? Effettivamente non si gran numero di colpi
trattava soltanto di tagliare e fare un “canna mozza”. La
canna una volta tagliata ad una certa misura (più o
meno un terzo) si divideva in due parti. La parte munita
di culatta veniva tornita all’interno fino al punto da mente con le classiche quattro righe. Su tutte le camere
ospitare quella avanzata. Per ottenere la nuova rigatura di cartucce lavorate veniva apposto un punzone a forma
interna e permettere al colpo sparato una traiettoria di stella a 5 punte. Possiamo quindi affermare che i
quanto più regolare, occorreva fresarne nuovamente modelli 91/24 si possono trovare con due tipi di canne
l’interno in maniera elicoidale, mantenendo passo e ri- diverse. Risentirono di modifiche importanti anche gli
gature progressive. In realtà non si trattava dell’unico organi di mira che, progettati per sparare a bersagli da
metodo sperimentato e adottato, un secondo sistema 600 a 2.000 metri nel fucile, passarono a coprire una
prevedeva il taglio della canna a giusta misura con una distanza di mira da 200 a 1.500 metri nel nuovo mo-
tornitura interna che rendeva la canna ad anima liscia. schetto. Su tutti i tipi di moschetto Mod. 91/24 tro-
Poi successivamente veniva “ritubata” e fresata nuova- viamo l’anno di produzione dell'arma originaria (quindi
60 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO X