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SPECIALE
IL TENENTE ERNESTO CABRUNA CON
ALTRI CARABINIERI PIONIERI DELL’AVIAZIONE E LO SPAD S VII
conflitto determinò l’esigenza di disporre di nuovi moderna”, mantenendo tuttavia sulla giubba da aviatori
velivoli e di nuove professionalità e richiese il rapido gli alamari dell’Arma. Molti si distinsero per qualità
reclutamento di centinaia di volontari da impiegare tecniche nel pilotaggio di quei velivoli realizzati con
come piloti e mitraglieri di bordo, tra i quali accorsero legno e tela cerata. Nel corso del conflitto i Carabinieri
numerosi Carabinieri. Il Corpo Aeronautico dell’Esercito aviatori furono insigniti di 20 ricompense al Valor
operò su tutti i fronti in Italia e in Albania, passando Militare, di cui una Medaglia d’Oro e undici d’Argento,
dalla sola osservazione al bombardamento e alla caccia, oltre a innumerevoli riconoscimenti minori. Tra essi il
fornendo contributi di particolare importanza nei cieli più noto fu senza dubbio il Brigadiere, poi promosso
della X battaglia dell’Isonzo (maggio 1917), della Tenente per merito di guerra, Ernesto Cabruna, Medaglia
Bainsizza (agosto 1917), di Caporetto (novembre 1917), d’Oro al Valor Militare, l’“asso” che divenne celebre più
della controffensiva del giugno 1918 sul Montello e sul che per il numero di aerei nemici abbattuti per il fatto
Piave e infine della battaglia di Vittorio Veneto. Furono di accettare battaglia completamente incurante di qua-
173 i Carabinieri che affascinati dalle “macchine volanti”, lunque fosse la superiorità numerica dell’avversario; la
peraltro allora ancora molto pericolose, entrarono nella Domenica del Corriere gli dedicò una copertina dal
“cavalleria del cielo”, nuova protagonista della “guerra titolo “Uno contro undici”.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO III 19