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PAGINE DI STORIA
da uno studio dell’araldista Michele d’Andrea, non al- dello stemma attuale; la scelta di una corona speciale
legato al fascicolo della Presidenza del Consiglio dei che timbrerà lo stemma della Forza Armata e degli altri
Ministri. gerarchicamente inferiori”.
Pregevole è la rilettura, elaborata nella relazione del Le scelte araldiche sono quindi motivate come segue:
Comando Generale, del significato delle pezze araldiche “La corona. La riforma Cossiga aveva creato, per gli
e delle figure, soprattutto con riferimento allo stemma enti militari dell'Esercito, una nuova corona murata di
del 1952, rispetto al quale - in maniera che non sembra otto torri (cinque delle quali visibili). Fu una riforma
allo scrivente trovare pieno riferimento nelle motivazioni importante, perché, per la prima volta nell'araldica
araldiche originali riportate nella domanda dello stemma militare del dopoguerra, era stato introdotto un elemento
del 1935 e nello studio di quello del 1952 - si afferma unificante e, soprattutto, un richiamo nitido e inequi-
che “nel 1952, lo stemma assunse una foggia radicalmente vocabile al nostro ordinamento repubblicano.
diversa: dallo scudo, adeguato alla forma sannitica e al- Come le altre, la nuova corona avrà otto torri (cinque
l'ornamentazione esteriore degli altri enti militari del-
l'Esercito (di cui i Carabinieri costituivano la prima “L'albero
Arma), scomparvero quasi tutti gli elementi originari.
Quelli che furono conservati, risultarono modificati nel
significato e nella collocazione. Il campo principale si sarà d'argento,
presentò allora come un tagliato di azzurro e di rosso;
nel I, una branca di leone d'oro, muovente dal margine fruttato d'oro,
destro dello scudo, ghermiva il serpente di verde, tra-
sformando così l'originaria rappresentazione della sag-
gezza costante nell'agire (la combinazione mano-serpente) a simboleggiare
in un simbolo più legato all'azione repressiva; nel II,
una quercia d'argento, simbolo della saldezza. Scomparve, la fecondità
naturalmente, il vecchio capo, sostituito da un capo
onorifico d'oro, in ricordo delle due Medaglie d'oro al
Valor Militare concesse alla bandiera dell'Arma. La dei principi e degli
granata infiammata fu spostata all'esterno dello scudo,
dove si combinava con altri elementi uniformologici e ideali dell'Arma, che
militari.” La relazione evidenzia che “lo stemma di cui
si chiede la concessione è il risultato di un recupero di
tutti gli elementi succedutisi nella vicenda araldica del- attraversano intatti
l'Arma dei Carabinieri, innestati in un percorso araldico
rigoroso e in un modello grafico ritenuto più armonico” e rinvigoriti
e, pertanto, le linee guida scelte per la creazione del
nuovo stemma rappresentano “il recupero, per quanto il succedersi
possibile, del primo stemma dell'Arma, uno tra i più
eleganti dal punto di vista della forma araldica, di
grande efficacia per il suo messaggio simbolico, di im- delle generazioni”
mediata riconoscibilità; la conservazione degli elementi
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II 43