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                                                           l’enorme diversità biologica di cui è porta-
                                                           tore, ma anche per i servizi ecosistemici
                                                           che garantisce alla collettività. Eppure oggi
                                                           molti percepiscono il Tevere non come un
                                                           patrimonio di elevato valore naturale e cul-
                                                           turale, ma come un estraneo, quasi una mi-
                                                           naccia alla routine quotidiana. I dati emessi
                                                           da ARPA Lazio nel rapporto delle attività
                                                           del 2019 non sono incoraggianti, in quanto
                                                           rivelano uno stato ecologico tra lo scarso e
                                                           il sufficiente. Diciamocelo, c’è da lavorare.
                                                           La grande nota positiva sta proprio nel fatto
                                                           che c’è chi si è rimboccato le maniche e
                                                           sta cercando di migliorare la situazione. Si-
                                                           curamente in passato ci sono state falle e
                                                           mancanze, tanto che più volte al fiume è
                                                           stato dato l’appellativo di fogna a cielo
                                                           aperto. Situazione causata dagli scarichi
                                                           (abusivi e non) immessi nel corso idrico,
                                                           quelli delle attività industriali e agricole e
                                                           dei reflui urbani. I problemi certo risiedono
                                                           in un’assente coscienza ambientale, ma an-
                                                           che in una mancanza di controlli e di ma-
                                                           nutenzione del reticolo idraulico e fognario.

                                                           LE INIZIATIVE RECENTI
                                                           Negli ultimi anni però qualcosa si è mosso
                                                           e la corsa al risanamento della qualità delle
                                                       Foto C. Angelici  per esempio sono venuti i quattro grandi
                                                           acque sembrerebbe concreta. In soccorso
                                                           depuratori costruiti agli angoli della città
                                                           negli ultimi quindici anni. Ma questi non
                                                           bastano, in quanto il fiume conta 42 af-
                                                           fluenti e, naturalmente, se su questi non
                  verso quello della Capitale con il fiume che  vengono fatti controlli, gli scarichi si river-
                  la lambisce. Un fiume capace di decretarne  sano nel corso principale vanificando il la-
                  la vita, ma a volte anche la morte. Un fiume,  voro svolto. Il progetto FLUMEN, ideato dal-
                  però, che non si esaurisce nella sola area  l’artista visivo Andreco e realizzato in
                  cittadina, dove arriva dopo aver percorso  collaborazione con  CNR, Università degli
                  circa 360 km attraversando altre regioni -  Studi Sapienza, Università Roma Tre e al-
                  rispettivamente Emilia Romagna, Toscana  cune associazioni, si è posto l’obbiettivo di
                  e Umbria. Sicuramente quella della Capi-  analizzare la qualità delle acque del Tevere
                  tale è l’area più delicata da gestire e in-  prima e dopo la confluenza con l’Aniene.
                  sieme più critica, essendo la maggior parte  L’esito ha rivelato che l’affluente porta un
                  della popolazione che vive lungo il fiume  carico contaminante all’interno dell’asta
                  concentrata qui. Ed evidentemente è qui  principale. I ricercatori, in un percorso par-
                                                                                                        MAGGIO-GIUGNO 2022
                  che si gioca la riscoperta del rapporto tra  tecipato insieme ai cittadini, hanno riquali-
                  le persone e il sistema vitale delle acque  ficato un’area lungo l’Aniene attraverso una
                  fluviali, fondamentale non solo per      campagna di piantumazione.



                                                                                               #Natura  11
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