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posizione inaccessibile, ma anche per
l’azione di tutela svolta dai Carabinieri fore-
stali” spiega il Col. Livia Mattei, Comandate IL CAMMINO
del Reparto Carabinieri Parco che insieme DI CELESTINO
ai colleghi della Riserva preservano questi Il Cammino di Celestino è un trekking in sei
giganti verdi. “Veri e propri laboratori e sen- tappe che permette di conoscere gli eremi più
tinelle della biodiversità” li definisce Luciano importanti legati alla figura del papa eremita,
Di Martino, Direttore del Parco Nazionale ma anche altri luoghi di culto rupestri e abbazie
della Majella, che sta continuando a studiare che hanno fatto sì che Francesco Petrarca chiamasse
questi alberi antichissimi per conservarne e la Majella: “Domus Christi”. Un cammino dello
propagarne la presenza nel Parco attraverso spirito, ma non solo, per immergersi completa-
la riproduzione di nuove piantine. mente nell’incontaminata natura d’Abruzzo in
La loro presenza è documentata dai botanici uno dei suoi Parchi Nazionali più belli.
sin dalla metà del 1800. La prima segnala-
zione dei pini di Fara San Martino risale al
1973 da parte di S. Allavena e A. Angerilli fico è del 1982. Recentemente l’Ente Parco
anche se vi erano già osservazioni complete ha avviato alcune analisi dendrologiche alla
del maresciallo del Corpo forestale dello base del Colle Falasco dove è stato indivi-
Stato Orlando Locci che descrive queste co- duato un esemplare con una circonferenza
nifere di dimensioni considerevoli e dal por- del tronco di 3,91 metri. Il carotaggio e l’ana-
tamento particolare. Il primo studio scienti- lisi dendrologica eseguiti dai laboratori della
L'Appuntato Scelto
Luca Di Masso del Reparto
Carabinieri Parco
e il Direttore del Parco Luciano
NOVEMBRE-DICEMBRE 2020 operazioni di avvicinamento ad uno
Di Martino durante le complesse
degli esemplari di pino nero più grandi
per effettuare prelievi e misurazioni.
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