Page 9 - Forestale N. 75 luglio - agosto 2013
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sovrapponeva manualmente sulle stesse i profili geo- zazione di una procedura software per l’individua-
metrici di propagazione delle fiamme, già in uso da zione automatica del punto d’insorgenza di un
tempo presso l’Amministrazione, fino ad individua- incendio boschivo, partendo dalla perimetrazione
re l’area d’insorgenza più probabile dell’evento, su dell’area percorsa dal fuoco, attività normalmente
cui concentrare l’attività di repertazione dei possibili svolta dal personale del Comando stazione compe-
inneschi od ordigni utilizzati. tente territorialmente.
I colleghi di quella regione vollero condividere que-
sta esperienza positiva con il personale del NIAB, Il nuovo algoritmo
in visita presso la loro struttura nel corso di uno dei Per consentire di realizzare questo obiettivo il
frequenti incontri che ogni anno svolge sul territo- Dipartimento di Arboricoltura dell’Università
rio per le attività di formazione e divulgazione e da Federico II di Napoli, polo di eccellenza della ricer-
questa condivisione è partito il Progetto M.E.G.. ca universitaria in questo settore, incaricato a tal
L’intervento progettuale, concerne quindi la realiz- fine dall’Amministrazione nell’ambito del progetto,
ha realizzato un apposito algoritmo matematico ed
il relativo codice sorgente, con cui è possibile effet-
tuare una sorta di attività di “reverse-engineering”
delle dinamiche di un incendio boschivo.
L’ipotesi parte dal presupposto che il sistema MEG
dovrà poter individuare l’area di origine di un
incendio riconducibile a quattro tipologie di ecosi-
stemi quali:
- area costiera con macchia mediterranea cespu-
gliosa/bassa;
- area costiera con soprassuolo a pineta misto mac-
chia mediterranea;
- area collinare con vegetazione tipica dell’Appen-
nino;
- area montana con vegetazione tipica dell’Appen-
nino.
Come già evidenziato l’applicativo software dovrà
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