Page 9 - Forestale N. 48 gennaio - febbraio 2009
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ANIMALI / l’avocetta
          LA SIGNORA DELLE





          SALINE CAMBIA CASA








          Elegantissime, dall’inconfondibile becco all’insù, le avocette
          stanno diminuendo e i Forestali si interrogano sulle cause

          di Francesco De Rosa

                                                              l branco è enorme. Più di 3.000
                                                              avocette becchettano nelle acque
                                                              basse dei bacini della salina. Di
                                                          I colpo cominciano a muoversi. Si
                                                        odono i loro versi d’allarme, un simul-
                                                    taneo e fragoroso battito di ali e sono già
                                                 tutte in volo. La ragione di questa rumorosa
                                               fuga si scopre nell’aria. Una coppia di falchi pel-
                                            legrini, giunta dal promontorio del Gargano, le sta
                                      attaccando. Gli uccelli, pur rimanendo compatti, si muovo-
                                  no disordinatamente cambiando direzione. Veloce come un
                                 fulmine, la femmina del pellegrino si lancia nello stormo in dire-
                                 zione opposta a quella di fuga delle avocette. Lo attraversa rapida
                                 una prima volta. Poi una seconda, e ne esce con un batuffolo di
                                 penne bianche e nere negli artigli. Ha avuto coraggio a rischiare
                                       lo scontro con quelle migliaia di acuminatissimi becchi
                                             all’insù e diretti verso di lei. E ce l’ha fatta. Ai picco-
                                               li trampolieri, che anche questa volta hanno
                                                 pagato il loro tributo a favore dei predatori,
                                                  non resta che tornare a posarsi nelle acque
                                                     appena increspate dal vento e tremolanti
                                                      per i luccichii del primo sole del mattino,
                                                       in una fredda giornata d’inverno. Scene
                                                        come queste si potevano ammirare
                                                        facilmente, fino a una decina d’anni fa,
                                                       non in lande assolate africane, ma in
          una zona umida del Mezzogiorno d’Italia gestita dal Corpo forestale dello Stato: la Salina di
          Margherita di Savoia, 4 mila ettari di specchi d’acqua salmastri sulla costa foggiana. Poi que-
          sto piccolo paradiso acquatico e, in particolare, le sue belle signore, hanno cominciato ad
          avere seri problemi. Vediamo perché. “Il crollo della popolazione di avocette è impressio-
          nante”, racconta Ruggiero Matera, responsabile del posto fisso della Forestale, “si è passati
          dai 5 mila-6 mila individui che svernavano all’inizio degli anni Novanta, con 500-600 cop-
          pie nidificanti, un terzo della popolazione riproduttiva italiana di quegli anni, agli 840-860
       © F. Paolinelli  esemplari censiti a novembre scorso e all’ottantina di coppie, che si sono riprodotte tra
          maggio e giugno 2008”.

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