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politica forestale
LA TUTELA DEI BOSCHI
DOPO GLI ACCORDI DI BONN
Gli stati stanno rivalutando l’importanza delle foreste, che oltre ad assorbire
l’anidride carbonica, costituiscono habitat particolari e riparo per una
ricca varietà di specie
l Protocollo di Kyoto (1997) di Kyoto, è stato stabilito che la 21.500 tonnellate di CO2. Così
impegna le nazioni industria- riduzione delle emissioni si può facendo si evita una reale politica
I lizzate a ridurre, entro il 2010, perseguire attraverso due meccani- di riduzione degli inquinanti.
le emissioni di anidride carbonica e smi di sconto.
di altri gas responsabili dell’effetto Il primo consiste nel piantare foreste Le foreste come “carbon
serra (mediamente del 5,2% rispet- per assorbire CO2, invece di ridurre sinks” (pozzi di assorbimen-
to ai livelli del 1990). le fonti inquinanti, il secondo di to del carbonio)
L’Italia doveva ridurre i gas serra esportare le cosiddette azioni virtuo- Le foreste assumono un ruolo cen-
del 6,5% entro il 2012. se (trasferimento di tecnologie, ener- trale nell’ambito del ciclo del car-
Negli obiettivi iniziali di Paesi gie pulite, ecc.) attraverso una rivita- bonio essendo in grado di trasfor-
come L’Unione Europea erano pri- lizzata cooperazione internazionale mare in biomassa la CO2 attraverso
vilegiati gli obiettivi di riduzione con i Paesi in Via di Sviluppo. la fotosintesi clorofilliana (produ-
effettiva delle emissioni e di pro- Secondo l’accordo di Bonn la quota zione primaria netta). Parte della
mozione di energie rinnovabili. attribuita con i meccanismi di scon- CO2 viene restituita all’ambiente
In seguito alle posizioni assunte to non può eccedere il 2,5-3%. attraverso i processi respiratori.
dagli Stati Uniti e ai contraccolpi Sono state proprio le foreste a Per quanto concerne il bilancio glo-
avuti su Canada, Giappone ed decidere le sorti della conferenza bale del carbonio è molto importan-
Australia, si sono rivisti gli obietti- di Bonn. te valutare la funzionalità di un
vi e gli strumenti per giungere ad Il dibattito sulle foreste si è inseri- ecosistema forestale stimando la
un accordo generale sul clima e to in una polemica iniziata già sua capacità di accumulo del carbo-
alla ratifica del Protocollo. durante la Conferenza dell’Aja, nio cioè la produzione netta prima-
sulla contabilizzazione dell’Amaz- ria meno la respirazione eterotrofa,
Accordo di Bonn zonia e di altre aree naturali del cioè della decomposizione della
Ai fini di convincere i Paesi più pianeta come “pozzi di assorbi- lettiera epigea /foglie e rametti) e
riluttanti a ratificare il Protocollo mento” dell’anidride carbonica. ipogea (radici fini) e della preda-
Il rischio rimane quello di accelera- zione da parte degli erbivori.
G. Castiglia - Ag. ECOFOR - CFS consentire poi, tramite la riforesta- versità di Viterbo (Scarascia Mu-
re la distruzione delle foreste, per
Studi preliminari condotti dall’Uni-
zione, di acquisire crediti nella con-
gnozza, Valentini e Matteucci,
tabilizzazione per la riduzione delle
1998) dimostrano che per una
emissioni (riforestazioni insensate a
fustaia matura di faggio la produ-
questo fine si stanno già effettuan-
do nell’area siberiana). Verrebbero zione primaria netta è di circa 8,2t C
per ettaro all’anno, per il 40% distri-
così create delle piantagioni di buita nelle componenti della chioma
alberi, che nulla hanno a che vedere e del fusto e per il 60% nelle radici.
con ambienti naturali, con conse- La quantità di carbonio realmente
guenti gravi rischi per la conserva- accumulata dall’ecosistema è invece
zione della biodiversità e del patri- pari a circa 6t C per ettaro all’anno,
monio genetico a livello mondiale. costituita per il 28% dall’aumento
A titolo di esempio: l’Australia di massa dendrometrica (fusto e
pianterà 8250 ettari di foresta rami) e per la parte rimanente dal-
OGM per assorbire CO 2, in l’incremento di massa delle radici e
Vietnam. Si stima che queste della sostanza organica accumulata
piantagioni di Eucaliptus (specie stabilmente nel terreno.
Acero montano estranea all’ambiente) assorbano
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