Page 13 - n._4
P. 13
viaggi e avventura
L. Tamagini
Isole Tuamutu
mano faré; si fanno le vele di certe piroghe, i costumi ta il rigoglio di un sottobosco, le cui creature più diffu-
per danzare, i cesti per raccogliere i pesci pescati e lun- se sono granchi d’ogni specie (hanno noci di cocco in
ghe reti per chiudere zone della laguna e farne dei vivai. abbondanza per sfamarsi). In questo mondo perduto il
Di foglie di cosso sono anche le corone fresche e leg- ciclo della creazione e della distruzione è completa-
gere che proteggono il capo dal sole, corone che i pe- mente affidato alla natura: quanto muore alimenta chi
scatori si mettono sovente nei lunghi viaggi in piroga. vive e cresce. E questo vale anche per il mare.
Quanto ho sin qui descritto, è oggi molto cambiato, sia Chi riesce a raggiungere questi atolli rimasti estranei
negli atolli raggiunti da turismo (le cui acque non sono alle trasformazioni o addirittura abbandonati dall’uo-
più solcate da piroghe a vela, ma da potenti motoscafi), mo, può credere d’essere sbarcato in un Eden perduto.
sia in quelli che sono stati abbandonati dall’uomo. Gli Scopre non solo le sorprendenti foreste cresciute in su-
isolotti abitati sono pochi, quelli deserti sono ormai perficie, ma sott’acqua altrettanti stupefacenti selve di
molti. gorgonie giganti e di alcionarie fluttuanti e di madre-
Ho visto nell’atollo di Motutunga, estremo sud-ovest pore multicolori.
delle Tuamutu, quanto qui la natura abbia ripreso pos- Difficile, in altri mari, osservare una fioritura sottoma-
sesso dei luoghi. A darmene festoso annuncio al mo- rina simile.
mento del mio sbarco, sono stati stormi fittissimi di Se in superficie non si taglia più un filo di verde da de-
creature del cielo, unica popolazione chiassosa in que- cine e decine d’anni, sotto’acqua da altrettanto tempo
ste isole dove la categoria del creato riferibile all’uo- non si pesca, né si raccolgono conchiglie o rami di co-
mo è totalmente scomparsa. rallo e madrepore.
Qui silenzi e armonie scandiscono istanti d’una crea- Lo spopolamento degli atolli Tuamutu è dovuto (come
zione che continua. E moltiplica il verde, in un pae- in tutto il mondo) alla migrazione ininterrotta dai pic-
saggio che sino a ieri era arido, ostile. coli centri verso i maggiori. In Polinesia si lasciano que-
ste piccole isole e ci si stabilisce a Tahiti o a Bora-Bo-
La noce di cocco, getta i suoi germogli e si moltiplica.
Non c’è più l’uomo a strapparle per costruire case, chie- ra dove si guadagna (lavorando nei “servizi turistici”)
se, piste per aerei, magazzini. si vive bene, si vede la TV...
Altrove questa fuga ha provocato la rovina alle terre ab-
Crescono altri e nuovi alberi, a Motutunga.
Alberi sono ormai d’alto fusto, e il verde è addirittura bandonate. Nei Mari del Sud sta accadendo: partito
trionfante. Nessuno qui taglia più né un tronco né un ra- l’uomo, è la bellezza della natura a trionfare.
Con uno scoppio di rigoglio verde.
mo. In due decenni è cresciuta una foresta dai tronchi
possenti; copre il terreno con ombra fitta e questo aiu- FOLCO QUILICI
13