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INTRODUZIONE AL VOLUME
Tenente Colonnello Flavio Carbone
li anniversari e le ricorrenze più significative rappresentano un momento nella vita delle Istituzioni
che non possono passare inosservate senza un’adeguata valorizzazione. Tali eventi consentono anche
Gdi poter guardare il proprio passato, redigere un bilancio e proiettarsi verso il futuro, con una im-
mancabile dose di ottimismo. Così, gli ottanta anni dall’inaugurazione del Museo meritavano un’attenzione
e una cura particolari. Già in passato si era individuata la giornata dell’inaugurazione del Museo nel 1937
come il punto di partenza per una storia suggestiva fatta di aneddoti e cimeli che è nata durante la monarchia
ed è stata realizzata durante il regime fascista per fiorire con la proclamazione della Repubblica e la nascita
del nuovo Stato italiano. In realtà, secondo gli studi condotti nel corso di quasi vent’anni da chi scrive, sarebbe
stato giusto riconoscere almeno la data della prima circolare del 7 dicembre 1920 emanata dal Comando
Generale con la quale si avviava la costituzione del primo nucleo del Museo Storico. Tale circolare rappre-
senta davvero il punto di partenza dal quale poi ha preso vita l’istituto culturale di Piazza del Risorgimento.
Emerge prepotentemente in questa narrazione il ruolo di un uomo in particolare, di un ufficiale che ha avuto
il grande merito di rappresentare il suo punto di vista e di proporre l’istituzione del Museo. Le vicende della
vita professionale hanno posto poi l’ufficiale al comando della Legione Allievi Carabinieri. In questo modo,
non sarebbe errato ritenere che la circolare del 7 dicembre in realtà abbia preso spunto da una proposta o
da un’iniziativa di quell’ufficiale. Vittorio Gorini dunque impersonifica il personaggio principale attorno al
quale ruotano le principali fasi di questa narrazione. Anche lui, al pari del Museo meritava un ricordo che
compare in appendice a questo volume.
La celebrazione degli ottanta anni e gli aspetti più squisitamente dedicati ai principali eventi realizzati dalle
donne e dagli uomini del Museo stesso sono descritti nelle prossime pagine dai due curatori, il Capitano
Laura Secchi e il Maresciallo Capo Vincenzo Longobardi. A me preme invece dedicare un piccolo spazio
al volume e alle scelte che sono state adottate per la sua realizzazione.
Innanzitutto è doveroso un ringraziamento a chi ha partecipato attivamente e con entusiasmo alle celebrazioni
e, in particolare, alla stesura del volume. Desidero ricordare la Dottoressa Sabina Zeggio, curatrice dei Beni
Culturali della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – Servizio Territorio e al Dottor Emanuele Mar-
tinez, responsabile didattica museale e relazioni esterne del Museo Centrale del Risorgimento per lungo
tempo. Entrambi si sono dedicati con passione e slancio all’iniziativa fornendo due contributi di grande qualità.